"Dopo Ape Sociale e Quota 100, che vanno confermate, è necessario garantire una flessibilità per tutti i lavoratori tra i 62 e i 63 anni", lo ha affermato il segretario confederale della Uil Domenico Proietti dopo la riapertura della discussione sulle misure inerenti la previdenza.

Nuove ipotesi al vaglio del Governo

Si tratta della famigerata Quota 100 sulla quale sono nate diverse ipotesi al fine di recuperare circa 21 miliardi di euro da reinvestire per i provvedimenti che saranno contenuti nella prossima Legge di Stabilità. Tuttavia, il nuovo esecutivo giallo-rosso, starebbe pensando ad una cancellazione con un anno di anticipo rispetto alla scadenza della sperimentazione prevista per il 2021.

Ma c'è chi continua a sostenere la possibilità di innalzare ulteriormente i requisiti o, addirittura l'allungamento delle finestre per l'accesso al pensionamento anticipato.

Proietti propone Quota 41 per tutti

Stando a quanto riporta il quotidiano "Il Messaggero", invece, il segretario confederale della Uil Domenico Proietti avrebbe avanzato la proposta riguardante il pensionamento anticipato dopo il raggiungimento dei 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica, ovvero la cosiddetta Quota 41; una misura ripresa più volte ma che finora è rimasta nel dimenticatoio. L'obiettivo della Uil, infatti, consiste nel continuare a cambiare la tanto odiata Riforma Fornero concedendo maggiore flessibilità in uscita dall'attività lavorativa.

Per lo stesso Proietti, sarebbe necessaria anche la proroga del regime sperimentale donna visto che, per le lavoratrici appare abbastanza difficile andare in pensione con Quota 100.

La scadenza dell'Opzione Donna, infatti, è fissata per il 31 dicembre 2019 e tra le intenzioni del nuovo esecutivo, ci sarebbe anche quella di un'ulteriore proroga a tutto il 2020.

Inoltre, la Uil mira anche alla valorizzazione del lavoro di cura e maternità ai fini previdenziali oltre ad affrontare il delicato tema del futuro previdenziale delle giovani generazioni. Sempre secondo quanto riporta "Il Messaggero", occorrerebbe poi riconoscere i contributi figurativi per tappare i buchi contributivi dovuti alle carriere discontinue oltre a rivalutare i trattamenti pensionistici eliminando il blocco che ormai persiste da otto anni.

Inoltre, sempre secondo Domenico Proietti, sarebbe necessario provvedere all'ottava misura di salvaguardia a favore degli esodati rimasti esclusi dai precedenti provvedimenti di tutela e rilanciare le adesioni ai fondi pensione. "Su questi temi il Governo deve aprire un confronto con i sindacati, per trovare utili soluzioni per i lavoratori e per il Paese", ha concluso il sindacalista ribadendo la necessità di confrontarsi con il nuovo esecutivo giallo-rosso.