Secondo uno studio dell'Osservatorio sui Conti Pubblici l'eliminazione definitiva della Quota 100, fortemente sbandierata dalla Lega, comporterebbe risparmi tra i 500 milioni e un miliardo di euro per il 2020 ma, allo stesso tempo, penalizzerebbe i lavoratori che hanno siglato accordi per l'accompagnamento al prepensionamento.

Nel 2019 solo 150-160 mila beneficiari per Quota 100

Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", infatti, il governo giallo-verde aveva stimato circa 269 mila uscite con il meccanismo delle quote anche se, dagli ultimi dati diramati dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, sarebbe emerso che le domande pervenute al 30 settembre sono poco meno di 185 mila.

Oltretutto, va considerato il fatto che una parte delle istanze presentate non verranno accettate. Dato che lascia ipotizzare un ristretto numero di beneficiari rispetto a quanto preventivato dal precedente Governo: potrebbe trattarsi di circa 150-160 mila lavoratori che a fine del 2019 lasceranno l'attività lavorativa. Le indagini dell'Osservatorio sui Conti Pubblici diretto dall'economista Carlo Cottarelli, infatti, lasciano pensare che il sistema di Quota 100 comporterà un onere minore rispetto alle risorse stanziate nella precedente Legge di Bilancio.

Si ipotizzano risparmi per circa 2,5-3 miliardi

Nel caso in cui i pensionamenti per il 2019 dovessero raggiungere le 269 mila unità le casse statali dovrebbero sostenere un costo pari a 7 miliardi di euro mentre nel caso in cui venisse liquidata la pensione a circa 150-160 mila beneficiari il costo si aggirerebbe a circa 4 miliardi di euro, con un risparmio significativo di circa 2,5-3 miliardi.

Secondo la relazione tecnica elaborata dall'Osservatorio sui Conti Pubblici, per il 2019 circa 269 mila lavoratori sarebbero dovuti andare in pensione dopo l'introduzione di Quota 100 mentre, nel 2020, il numero dovrebbe raggiungere circa 303 mila unità, con un aumento di 34 mila prepensionamenti. L'incremento così contenuto, infatti, potrebbe essere dato da due motivi: il primo è che i beneficiari di Quota 100 nel 2019 hanno superato già, in buona parte, i requisiti richiesti dall'attuale normativa, raggiungendo quota 101 o quota 102; il secondo, invece, è che non si contano più, tra il maggior numero di lavoratori che potrebbe usufruire del sistema delle quote, quanti sarebbero andati comunque in pensione nel 2020.

Intanto, nella nuova manovra finanziaria sarebbero previsti risparmi per circa 300 milioni di euro nel 2020, circa 900 milioni di euro nel 2021 e altri 500 milioni di euro nel 2022 che andranno ad aggiungersi all'altro miliardo di euro di minor spesa, a garanzia della tenuta dei conti pubblici.