"C'è un modo, crediamo, per evitare di mangiare la polpetta all'arsenico. Consiste nel fare una riforma che estenda la libertà di scelta su quando andare in pensione", lo ha detto l'ex Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri criticando l'introduzione del pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi, la Quota 100 che è stata un cavallo di battaglia della componente leghista nel governo Conte 1 e ancora oggi fortemente difesa da Salvini.

Quota 100 potrebbe creare uno scalone a partire dal 2022

Per lo stesso Boeri, infatti, il meccanismo della Quota 100 potrebbe penalizzare una gran parte di lavoratori: se il governo Pd-M5s lasciasse durare la misura fino alla scadenza naturale, si creerebbe nei prossimi anni uno scalone di 5-6 anni e a rimetterci sarebbero tutti coloro che sono nati il primo gennaio del 1960. "È che i benefici di Quota 100 sono molto concentrati, ma la platea per andare in pensione anticipata è molto ampia", continua ancora Boeri.

Lo stesso economista, in un'editoriale de "La Repubblica", ha inoltre affermato che nel caso in cui Quota 100 venisse eliminata a partire dal primo gennaio 2020 si potrebbe rivivere l'incubo degli esodati, visto che le grandi aziende, soprattutto nel settore bancario, per ridurre gli esuberi fanno ricorso alle pensionamenti anticipati.

Boeri propone l'uscita a partire dai 63 anni

Tito Boeri, inoltre, si sofferma anche sui conti pubblici: il sistema del pensionamento anticipato con 62 anni di età anagrafica accompagnati dai 38 anni di versamenti contributivi potrebbe rivelarsi difficile da sostenere viste le risorse finanziarie che attualmente sono limitate.

Ed è per questo motivo che l'economista avrebbe avanzato una nuova proposta mirante al prepensionamento con 63 anni di età anagrafica valida per tutte le generazioni, imponendo le riduzioni attuariali che oggi si applicano alla sola quota contributiva dei trattamenti previdenziali.

Tuttavia, la proposta lanciata dall'ex Presidente dell'Inps Tito Boeri potrebbe garantire maggiori risparmi per le casse statali, considerato che la misura potrebbe dissuadere alcuni di coloro che pensavano di lasciare l'attività lavorativa con Quota 100 nei prossimi due anni.

Inoltre, chi opterà per il pensionamento anticipato con 63 anni di età anagrafica percepirà un assegno più basso. Sempre secondo quanto afferma lo stesso Boeri, l'esecutivo potrà riparare i gravi danni arrecati al patto intergenerazionale dando ai nati nel 1960 un'ampia possibilità di scelta. È questa la proposta lanciata dall'economista, mentre tra i partiti di maggioranza c'è chi si prepara a presentare nuovi emendamenti in Parlamento per cancellare definitivamente la misura previdenziale voluta dalla Lega.