Secondo i dati 2018, la spesa pensionistica in Italia è la più alta rispetto alle altre nazioni dell'Unione Europea. È quanto affermato dal nuovo Rapporto "Pensions at a Glance 2019" elaborato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico sul quadro della spesa previdenziale italiana.
L'OCSE chiede l'aumento dell'età pensionabile
Stando a quanto riportato dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", infatti, l'Italia resta tra i primi in classifica per la spesa pensionistica più alta visto che avrebbe già toccato il 16,2% del Pil. Tuttavia, l'età anagrafica prevista per il pensionamento di vecchiaia pari a 67 anni, ovvero, tra le più elevate rispetto agli altri paesi occidentali.
L'OCSE, inoltre, continua a criticare la famigerata riforma voluta dalla Lega che introduce il meccanismo del pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età anagrafica a cui è stato accostato anche il blocco dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita. Tuttavia, con Quota 100, l'età per l'uscita anticipata risulta di due anni inferiore rispetto alla media OCSE. Gli uomini, infatti, vanno in pensione con una media pari a 63,3 anni mentre la media per le donne è pari a 61,5 anni. La media OCSE, invece, è pari a 65,4 anni per i lavoratori di sesso maschile e a 63,7 anni per le donne.
Inoltre, l'organizzazione parigina avrebbe chiesto l'aumento dell'età effettiva di pensionamento di due anni, oltre alla limitazione dei sussidi al prepensionamento e lo sblocco dell'adeguamento automatico dei requisiti previdenziali all'aspettativa di vita.
Difatti, come spiegato anche a margine dell'Economic Outlook dei giorni scorsi, l'OCSE si sarebbe dimostrata contraria al meccanismo della quota 100 fino a chiederne l'abrogazione definitiva.
Con un dietrofront delle misure la sostenibilità è a rischio
Secondo le proiezioni OCSE, infatti, la spesa previdenziale sarebbe destinata ad aumentare fino a salire al 17,2% nel 2030, al 18,2% nel 2035 e al 18,7% nel 2040.
A preoccupare di più è il tasso di demografia dell'Italia che appare molto sfavorevole visto che negli anni il tasso di fertilità è sceso fino a raggiungere l'1,33% previsto per il 2020 mentre l'aspettativa di vita è destinata ancora ad aumentare. Secondo l'organizzazione parigina, infatti, risulta essere tra le più alte dei paesi più industrializzati.
L'OCSE, infine, ammonisce su un eventuale dietrofront sulle riforme previdenziali fatte. Una marcia indietro, infatti, potrebbe creare forti squilibri sulla stabilità macroeconomica mentre l'Italia dovrà cercare di "mantenere adeguati benefici per gli anziani limitando la pressione nel breve, medio e nel lungo termine", recita ancora il rapporto 'Pensions at a Glance'.