Resto al Sud mette a disposizione un incentivo per sostenere e promuovere le nuove attività imprenditoriali avviate da giovani sotto i 45 anni nel Mezzogiorno. Le regioni interessate sono le seguenti: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Aree del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016 e 2017 (dunque Lazio, Umbria e Marche).

Il sussidio - introdotto per la prima volta nel 2017 - è stato confermato anche per il prossimo anno ed inserito nel disegno della Legge di Bilancio 2020.

Bando Resto al Sud: ampliata la platea dei potenziali beneficiari

A differenza di quanto accaduto in precedenza, il bando di quest'anno - operativo dal 9 dicembre - ha esteso la platea dei soggetti potenzialmente beneficiari. Infatti, la fascia d'età di coloro che possono inviare l'istanza adesso va dai 18 ai 45 anni. Dunque, tutti coloro che vogliono fare impresa al Sud, possono esserne maggiormente stimolati proprio da quest'ulteriore ampliamento che ha innalzato il limite d'eta per partecipare.

Resto al Sud prevede un finanziamento che copre al 100% le spese ammissibili. Innanzitutto vi è una parte a fondo perduto, pari al 35% dell'investimento, e una seconda tranche al 65% che viene erogata come finanziamento bancario a tasso zero da rimborsare entro un limite di 8 anni.

È stato fissato a 50mila euro l'importo massimo per ogni socio, mentre in caso di aziende formate da più imprenditori, il tetto previsto è di 200mila euro per società. Si può inviare domanda per le seguenti attività: cooperative, imprese individuali costituite dopo il 21 luglio 2017 e le società tra professionisti (STP).

Ricordiamo, infatti, che viene consentito l'invio dell'istanza anche per attività libero-professionali gestite da soggetti iscritti in ordini o collegi professionali, purché la sede operativa si trovi in una delle regioni indicate dal bando.

Si può inviare la domanda se s'intende operare in uno dei seguenti settori:

  • produzione di beni nell'industria, artigianato, pesca e acquacoltura, oppure in trasformazione di prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi a imprese o persone fisiche;
  • servizi turistici.

Modalità di presentazione della domanda

Rientrano nelle spese coperte da finanziamento anche quelle relative alla manutenzione o ristrutturazione straordinaria di beni immobili.

Sono escluse, invece, le attività agricole e il comparto commerciale. Inoltre non si può richiedere l'accesso al bonus se negli ultimi tre anni si è beneficiato di altri contributi nazionali a sostegno dell'autoimprenditorialità.

Le domande devono essere inviate telematicamente, collegandosi alla piattaforma ufficiale di Invitalia che mette a disposizione tutta la modulistica necessaria. Sarà l'agenzia stessa a verificare i progetti in base all'ordine cronologico di invio, tenendo conto anche della fattibilità tecnico-economica. Dunque, non è prevista la pubblicazione di una graduatoria.