Prenderà il via lunedì prossimo, 3 febbraio, il primo round di riunioni tecniche sulla riforma delle Pensioni tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, guidato dal ministro Nunzia Catalfo e dalle organizzazioni sindacali, tra le più rappresentative Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente guidate da Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Anche in questa occasione l’incontro iniziale sarà proprio con questi tre sindacati e, a seguire, gli incontri con le altre organizzazioni sindacali.

Le pensioni di garanzia al centro del primo incontro tecnico tra governo e sindacati

Parteciperanno alla riunione anche i professionisti che fanno parte della nuova commissione tecnica nominata dal Ministro Catalfo per fare i conti sulle diverse ipotesi di revisione del sistema previdenziale allo studio del governo da una parte e quelle proposte dai sindacati dall’altra. E’ di pensioni di garanzia per i giovani, con un approfondimento anche sui lavoratori che hanno carriere discontinue, che si parlerà in particolare durante l’incontro di lunedì prossimo nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

La tabella di marcia fissata la scorsa settimana durante il primo incontro tra Governo e sindacati sulla revisione della legge Fornero prevede il 7 febbraio la discussione sulla rivalutazione degli assegni pensionistici in essere e il 10 febbraio l’incontro su nuove forme di flessibilità in uscita verso la pensione anticipata. Poi, il 19 febbraio, un altro incontro sulla previdenza complementare.

Il confronto sul dossier pensioni proseguirà il 7 febbraio con la flessibilità in uscita

“Proporremo al governo – ha dichiarato oggi Domenico Proietti, segretario confederale della Uil - di pensare a forme di contribuzione figurativa che coprano – ha sottolineato - i buchi dovuti alla precarietà dei lavoratori”.

Prima di parlare di flessibilità in uscita, uno dei punti cardine della riforma delle pensioni su cui stanno lavorando il Governo e sindacati anche se non sarà semplice raggiungere un’intesa, si parlerà dunque dei giovani. Questo anche per espressa volontà dei sindacati che sulla riforma delle pensioni continuano a mostrarsi compatti avendo come linea guida la piattaforma unitaria già illustrata ai precedenti governi che prevede, tra l’altro, l’istituzione della Quota 41 per i lavoratori precoci – obiettivo caldeggiato in particolare del leader della Lega Matteo Salvini – e misure per agevolare l’uscita dal lavoro delle donne. “A dimostrazione che il sindacato – ha detto all’agenzia di stampa 'Agi' il dirigente sindacale a proposito del confronto che parte dai giovani - ha a cuore il futuro delle nuove generazioni e non è vero – ha specificato Proietti - che si occupa solo di pensionati e di lavoratori prossimi alla pensione”.

Tra le ipotesi anche le modifiche alle pensioni anticipate Quota 100 e Opzione donna

Nel fronte dei favorevoli all’istituzione delle pensioni di garanzia anche il presidente dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale Pasquale Tridico. L’esperto ha proposto al governo un fondo di previdenza integrativa a capitalizzazione individuale, da attivare all'Inps, per coprire i periodi di precarietà dei lavoratori che non sono riusciti a maturare stabili contributi previdenziali sino ai 30-35 anni. L’ipotesi del fondo presso l’Inps, però, non piace alle organizzazioni sindacali. Tra i temi che faranno parte del confronto tra Governo e sindacati rientrano le ipotesi di rivisitazione dei regimi sperimentali di Opzione donna e della più recente Quota 100 che, insieme al reddito di cittadinanza, rappresenta una delle misure simbolo del precedente governo gialloverde.