"Ad oggi, 22 aprile 2020, il totale dei beneficiari ammonta a 6.755.579 beneficiari tra Cassa integrazione ordinaria e Assegno ordinario di cui 4 .298.095 già anticipati dalle aziende con conguaglio Inps e 2.457.484 con pagamento diretto Inps": esordisce così l'avviso pubblicato dall'istituto di previdenza nazionale 48 ore fa sul proprio portale online con l'intento di offrire uno spaccato aggiornato e ufficiale circa la situazione relativa ai tempi per il pagamento della Cassa integrazione.
Per quanto concerne la Cassa integrazione ordinaria le istanze presentate dalle imprese ammontano a 309.485, 123mila circa prevedono saldi a conguaglio mentre oltre 186.500 istanze sono caratterizzate da pagamenti diretti: in tutto ad oggi sono state autorizzate, precisa sempre l'ente di previdenza nazionale, 219.295 domande.
In merito ai saldi diretti, l'ente del Presidente Pasquale Tridico ha eseguito 19.902 pagamenti per 76.585 aventi diritto complessivi.
Cassa Integrazione, pagamento Inps entro il 30 aprile
L'avviso pubblicato dall'Inps fa seguito in particolare alle parole rilasciate nelle ultime ore dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che prima sul proprio profilo ufficiale Facebook e poi a Radio Anch'io ha snocciolato i numeri relativi ai termini di pagamento della Cassa integrazione da parte dell'Inps.
In merito all'assegno ordinario, entro il 30 aprile 1,1 lavoratori dovrebbero ricevere l'accredito, il tutto in un contesto nel quale 2,8 milioni di lavoratori hanno già ricevuto l'anticipo da parte delle aziende.
In merito ai ritardi che si riscontrano a livello di tempistiche, il numero uno del Dicastero del Lavoro ha precisato come considerata la contingenza in corso sarebbe stato necessario configurare degli strumenti di tutela e sostegno al reddito del tutto nuovi e più aderenti alle immediate esigenze dei cittadini, via che non è stato possibile perseguire proprio per non appesantire ancora di più le tempistiche già più che robuste.
"Si è scelto di semplificare gli strumenti già a disposizione" ha chiarito al riguardo il Ministro Catalfo, che ha poi fatto un cenno anche alla Cassa integrazione straordinaria precisando come la competenza sia regionale ed evidenziando come non tutte le Regioni abbiano ancora trasmesso le relative domande (al momento ne mancherebbero due all'appello).
Laddove possibile, l'Inps ha già provveduto a liquidare le richieste pervenute.
Situazione tutto sommato analoga per il Fis, il fondo d'integrazione salariale, con 2,2 milioni di pagamenti ad essere già stati erogati e 1,1 milioni di accrediti che dovrebbero invece arrivare entro il 30 aprile.
Inps, Pagamento Cassa Integrazione nel mirino dei sindacati, Barra: 'Procedure farraginose, accordo con Abi non funziona'
In merito alle tempistiche di pagamento della Cassa integrazione nelle ultime ore si sono espressi anche i sindacati, su tutte si evidenziano le dichiarazioni rilasciate dal Segretario Generale della Cisl Luigi Barra: "Tanti lavoratori hanno richiesto la Cig già dal 23 febbraio, in condizioni normali l'Inps impiega due mesi e mezzo per far partire i pagamenti, figuriamoci ora.
Noi avevamo richiesto una procedura semplificata ma non ci hanno ascoltato".
A nulla o quasi, fino a questo momento, è dunque servito l'accordo stretto con l'Abi, l'Associazione delle Banche Italiane, con gli istituti di credito che in linea teorica avrebbero dovuto anticipare assegni fino a 1.400 euro con l'Inps ad intervenire in un secondo momento per saldare l'anticipo: "Le banche chiedono, a garanzia dell'anticipo, un'attestazione dell'Inps che l'Istituto non è in grado di rilasciare nel giro di pochi giorni". Il processo dunque difetta alla fonte.
E' infine atteso per le prossime ore il decreto che dovrebbe statuire il potenziamento del bonus da 600 euro per gli autonomi e le partite Iva che salirà a 800 per due mensilità, aprile e maggio, ma molto probabilmente solo per chi nel 2018 ha guadagnato un massimale di 35mila euro.
Lo stesso decreto dovrebbe contenere anche il nuovo Reddito d'Emergenza, uno strumento configurato ad hoc per precari e lavoratori in nero rimasti fuori dai paracaduti sociali e di sostegno al reddito finora delineati dall'Esecutivo Conte.