Due giorni fa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato a Palazzo Chigi il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, per parlare dei ritardi sull'erogazione della Cassa Integrazione . "Così non va, l'Inps non è stato all'altezza - queste le parole del premier - Non stiamo facendo una bella figura con la Cig pagata in ritardo e a molti non ancora pervenuta. Tu non sei stato trasparente".
La disapprovazione di Conte
L' incontro di maggioranza a Palazzo Chigi per discutere del piano per il rilancio economico del decreto semplificazioni e della questione Aspi e autostrade, per ora si è concluso con un nulla di fatto.
"Non abbiamo ancora trattato del tema Pensioni - ha spiegato in seguito il presidente dell'Inps - Conte ha voluto un'analisi approfondita dei numeri sulla cassa integrazione ed abbiamo parlato della situazione critica che condividiamo tutti".
In effetti 150 mila lavoratori (numero dichiarato da Tridico) sono rimasti fuori dall'ammortizzatore sociale e questo ha innescato la reazione di Conte, il quale se da un lato ha ammesso che la colpa non è tutta dell'Inps, dall'altro ha richiamato all'ordine Pasquale Tridico: "Da adesso in avanti devi prestare maggiore attenzione, tutto deve filare liscio".
La proposta del premier sulle tasse
Conte ha poi chiesto a Tridico di formulargli un parere in merito a una proposta per la quale sta lavorando con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, ovvero quella di "incentivare le imprese a non ricorrere alla Cig in cambio di una forte defiscalizzazione sui costi dei dipendenti".
In pratica, se un datore di lavoro si dovesse trovare dinanzi alla scelta di mettere in cassa integrazione un lavoratore, egli verrebbe incentivato a tenerlo in piena attività in cambio di una riduzione delle tasse.
I problemi sulla cassa integrazione
Giuseppe Conte ha constatato quanto fossero farraginose le procedure per la Cig in questi mesi di emergenza da coronavirus, in cui l'abissale problema sulla sua erogazione ha indotto dei correttivi nell'ultimo decreto sul rilancio economico post Covid.
Ma solo successivamente alla riapertura delle attività, ascoltando i commercianti arrabbiati nella riunione con gli Stati Generali, il premier ha potuto toccare con mano il fallimento dei meccanismi Cig.
E chiamando in causa il presidente dell'Inps, Conte si è anche accorto di forti divergenze sui numeri: Tridico aveva affermato che mancavano ancora 25 mila pagamenti che sarebbero dovuti essere stanziati entro maggio, ai quali si sono aggiunti 134 mila richieste da erogare questo mese.
Invece a parere di Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di vigilanza dell'Inps, sono rimasti esclusi ancora un milione di lavoratori; per questo motivo Conte ha richiesto ora un "monitoraggio più serrato". Tridico, dato che per lo più i ritardi sono dovuti alla Cassa in deroga (quindi alle regioni), uscendo da palazzo Chigi ha espresso la sua proposta: "Il sistema della cassa integrazione sarebbe il migliore".