Il decreto Sostegni bis allarga i beneficiari delle pensioni anticipate di 5 anni o a partire dai 62 anni confermando le modalità di risoluzione di rapporto di lavoro e di presentazione della domanda già chiarite dall'Inps nella circolare di fine marzo. Rispetto a quanto disposto nella legge di Bilancio 2021, il provvedimento adottato il 20 maggio scorso dal governo Draghi per gli aiuti alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie, ha ridotto il requisito delle aziende che possono accedere alle formule di prepensionamento dei propri dipendenti a 100 unità.

Con la modifica del Sostegni Bis, dunque, anche le aziende di minori dimensioni possono accompagnare i propri dipendenti alla pensione e attivare procedure di riqualificazione del personale attraverso il riscorso alla Cassa integrazione Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs). Tuttavia, il termine per le domande di pensione per il 2021 è ridotto: le aziende dovranno risolvere il rapporto di lavoro con i dipendenti interessati entro il prossimo 30 novembre.

Pensioni con uscita 5 anni prima, chi può accedere al prepensionamento

Lo strumento delle pensioni con uscita 5 anni prima rispetto all'età della vecchiaia (67 anni) o ai versamenti necessari per puntare a ridurre gli anni di anzianità contributiva (37 anni e 10 mesi anziché 42 anni e 10 mesi, alle donne uscita già con 36 anni e 10 mesi) rientra nelle possibilità del contratto di espansione, già attuato dal governo Conte I nel 2019 e rivisto da Draghi con il recente Sostegni bis.

Rispetto al precedente tetto, che fissava il minimo dei dipendenti a 250 per il solo scivolo pensionistico e a 500 per fruire anche della cassa integrazione, il provvedimento di Draghi ammette le imprese anche di più ridotte dimensioni, a partire dai 100 dipendenti, al prepensionamento e alla Cigs. Il meccanismo servirà a gestire anche i processi di ristrutturazione e riorganizzazione del personale con l'avvicinarsi del termine del blocco licenziamenti. Importante specifica del contratto di espansione è quella riguardante il calcolo della soglia minima dei lavoratori alle dipendenze: si considerano tutti addetti mediamente occupati in azienda nel semestre precedente la domanda, inclusi i lavoratori con qualsiasi qualifica e tipologia contrattuale.

Pensioni anticipate con uscita a 62 anni o 37 anni e 10 mesi di contributi: domanda Inps entro il 30 novembre

I lavoratori che possono beneficiare della formula di pensione anticipata, invece, devono essere assunti a tempo indeterminato, oppure essere apprendisti o dirigenti, e devono trovarsi a non più di 60 mesi dalla pensione di vecchiaia o dall'anzianità contributiva. Per procedere con la domanda di prepensionamento, è richiesto ai lavoratori interessati il consenso individuale che dovrà essere seguito dall'accordo di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Quest'ultimo passaggio, per le domande di uscita del 2021, dovrà essere raggiunto entro il 30 novembre prossimo. L'azienda, per beneficiare degli incentivi sia relativi al prepensionamento che alla riqualificazione del personale, dovrà indicare nell'accordo con i sindacati il numero dei lavoratori da assumere e i relativi profili professionali interessati alle procedure di riorganizzazione del personale.

Pensioni contratto espansione: tra i requisiti, esclusione quota 100, opzione donna e quota 41 precoci

I lavoratori che beneficiano di questa formula di uscita anticipata percepiscono un'indennità mensile, per tutta la durata del prepensionamento, che li accompagna alla pensione vera e propria. L'importo è commisurato al trattamento pensionistico lordo maturato al momento in cui avviene la cessazione del rapporto di lavoro purché gli anni di contributi versati, nel caso in cui si punti all'anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, siano almeno di 20. A tal proposito, come specificato dalla circolare Inps numero 48 del 2021, sono riconosciuti validi ai fini della verifica dei requisiti dei lavoratori, i periodi contributivi oggetto di ricongiunzione, riscatto o trasferimento oneroso delle posizioni assicurative.

Non rientrano, invece, nei meccanismi dello scivolo del contratto di espansione le formule di quota 100, opzione donna e quota 41 dei lavoratori precoci. Dunque il prepensionamento non può avere come obiettivo il raggiungimento dei requisiti necessari a formule di uscita alternative a quelle ordinarie della vecchiaia o dell'anzianità contributiva.