Allargamento delle pensioni con uscita cinque anni prima rispetto alla vecchiaia o all'anzianità contributiva alle imprese che abbiano almeno 100 dipendenti e allungamento del reddito di emergenza (Rem) fino all'autunno: sarebbero due dei provvedimenti attesi nel decreto Sostegni bis, mediante i quali il governo Draghi e il ministro del Lavoro Andrea Orlando tenteranno di contrastare l'emergenza sociale e occupazionale e di favorire la ripresa economica già nel corso del 2021. I provvedimenti previdenziali e assistenziali dovrebbero indirizzati a tutti i settori, dopo l'anno nero che ha causato la perdita di un milione di posti di lavoro.

Ma i pre-pensionamenti, i sostegni al reddito e le misure per la rioccupazione di chi resterà senza lavoro dovranno ammortizzare anche la fine del blocco dei licenziamenti, attesa già per la fine di giugno per alcuni settori come quello industriale e delle costruzioni.

Pensioni anticipate a 62 anni o con 37 anni e 10 mesi di contributi: attese più uscite dal Sostegni bis

Nel decreto Sostegni di prossima uscita sono state annunciate novità sul contratto di espansione e sulla possibilità per i lavoratori di anticipare la pensione fino a cinque anni, sia rispetto ai 67 anni richiesti per la vecchiaia (prepensionamento a partire dai 62 anni), sia con l'obiettivo di maturare anzitempo la pensione anticipata dei soli contributi (37 anni e 10 mesi di versamenti e non 42 anni e 10 mesi).

Il proposito è quello favorire gli scivoli e al contempo il ricambio generazionale, ma anche la riduzione dell'orario di lavoro per i contribuenti che non abbiano ancora raggiunto i requisiti per beneficiare dell'uscita agevolata a 62 anni o dei contributi necessari per le pensioni anticipate. Allargare la platea dei lavoratori coinvolti negli scivoli previdenziali potrebbe significare, per il governo Draghi, il dover abbassare l'asticella dimensionale delle imprese che possono aderire al contratto di espansione.

Di conseguenza, potrebbero beneficiarne uomini e donne che lavorano nelle piccole imprese, a partire dai 100 dipendenti, a differenza di quanto avviene ora con il limite dei 250 addetti.

Pensioni con contratto di espansione: possibilità di uscita prima o lavoro part-time

L'allargamento dovrebbe permettere ad almeno 27mila lavoratori di poter andare in pensione anticipatamente - rispetto ai requisiti richiesti dalla riforma Fornero - nella seconda parte del 2021 e ad altrettanti nel 2022.

Poco dovrebbe cambiare nel decreto Sostegni bis rispetto alla legge di Bilancio 2021 in merito alle modalità di uscita: i lavoratori potranno accettare l'esodo incentivato, su base volontaria, consentendo nel contempo le assunzioni di giovani lavoratori. Per chi non dovesse raggiungere i requisiti pensionistici necessari per anticipare di cinque anni l'uscita, continuerà a esserci la possibilità di ricorrere al part-time, con la riduzione delle ore di lavoro del 30% finanziata dalla cassa integrazione straordinaria.

Reddito di emergenza: mensilità giugno, luglio, agosto e settembre, incertezza bonus Inps 2400 euro stagionali

Oltre al capitolo Pensioni, nel "pacchetto lavoro" che verrà inserito all'interno del decreto Sostegni bis dovrebbe essere prevista anche la proroga del reddito di emergenza per almeno due mensilità (giugno e luglio) che si andranno a sommare alle due previste dal primo decreto Sostegni tuttora in corso di pagamento.

Tuttavia, il bonus per le famiglie in difficoltà da 400 a 840 euro variabile sulla base della composizione del nucleo sarebbe oggetto di studi dei tecnici del governo Draghi per quantificarne la spesa e arrivare a coprire tutta l'estate, aggiungendo altre due ulteriori mensilità (agosto e settembre) per un totale di sei mesi di copertura nel 2021. Pare invece in dubbio la proroga una tantum del bonus Inps 2400 per i lavoratori stagionali, dello spettacolo, del turismo e dei lavoratori occasionali anche senza partita Iva, degli addetti alle vendite a domicilio e dei lavoratori intermittenti.