Da qualche giorno non si parla di altro. Sulla costa jonica del Salento, da nord a sud, il mare si mostra con sfumature che vanno da un non invitante color ruggine nelle ore diurne, ad un suggestivo blu fosforescente la notte, che regala un'atmosfera irreale, che sembra quasi alterata artificiosamente. Tutto merito (o colpa) di un'alga, la 'Nocticula scintillans' nota per la sua bioluminescenza. Questo fenomeno nel Salento si ripete ormai da qualche anno e interessa tanto il mar Jonio quanto quello Adriatico. Il periodo interessato è l'inizio della primavera quando l'aumento delle temperature favorisce la fioritura dell'alga.
In questi giorni su internet abbiamo letto di interventi dell'Arpa, di biologi e studiosi, che hanno tranquillizzato sulla assoluta naturalità del fenomeno e sul fatto che lo stesso non sia in alcun modo dannoso per gli organismi marini e/o per l'uomo.
Nocticula scintillans e il rischio tossico
Ma è proprio così? Dando un'occhiata all'enciclopedia Wikipedia alla voce 'Nocticula scintillans', scopriamo che le prime righe della definizione sono: "Noctiluca scintillans è una dinoflagellata eterotrofica, sprovvista di teca, che vive nelle zone marino-costiere. È nota principalmente per la sua caratteristica bioluminescenza e per i suoi effetti dannosi sugli altri organismi marini durante le fioriture algali (bloom)".
Continuando a leggere scopriamo, verso la fine della voce, che: "La tossicità sugli altri organismi marini non viene esplicata tramite la formazione di tossine, come fanno invece altre dinoflagellate, ma attraverso l'escrezione di ammoniaca e il consumo di ossigeno".
A questo punto qualche dubbio iniziamo ad averlo e cercando meglio in rete, ci si imbatte facilmente in due articoli sull'alga in questione.
Questa volte la fonte è ancor più autorevole, parliamo infatti di Focus, una rivista specializzata in Scienze ambientali. In un primo articolo di maggio 2015 dall'inquietante nome "Il lato oscuro della bioluminescenza" abbiamo conferme su quanto già annunciato da Wikipedia. In più alla fine dell'articolo scopriamo che: "Quando muore, poi, la Noctiluca rilascia in acqua tossiche nuvole di ammoniaca che finiscono per avvelenare gli stock ittici locali".
Nocticula scintillans favorita dai cambiamenti climatici
Il titolo del secondo articolo di Focus ha ancora una volta un titolo impietoso: "Un'inquietante fioritura d'alghe nel Mare Arabico". L'articolo, che tra l'altro è di ieri 27 marzo 2017, è ancora più allarmante sulle considerazioni relative alla tossicità delle alghe del tipo Nocticula scintillans che quando si decompongono "rilasciano una quantità di ammoniaca che altera la composizione dell'acqua e, in dosi massicce, può essere letale per pesci, tartarughe marine e altre creature acquatiche". Inoltre l'articolo pone l'attenzione su come i cambiamenti climatici stiano favorendo la diffusione della Nocticula scintillans, le cui fioriture erano, fino a pochi decenni fa, eccezionalmente rare.
Noi vogliamo sicuramente dar credito alle rassicurazioni che circolano riguardo alla presenza di Nocticula nel Salento, probabilmente infatti, la quantità non è tale da destare preoccupazione, però qualche dubbio, anche alla luce degli articoli analizzati, ci è venuto.