Tra poche settimane milioni di turisti si riverseranno nella città lombarda per visitare l'esposizione universale. Il volto della metropoli è cambiato soprattutto negli ultimi anni. Salendo nei punti più alti d'osservazione oggi lo skyline di Milano assomiglia sempre più alle altre grandi città europee. Le Alpi innevate che fanno da cornice sono interrotte dai grattacieli e dalle finestre in cristallo che brillano al tramonto. Ma è questa la vera anima di Milano?
La mostra "Milano Mai Vista" - Una Triennale di Milano fino al 22 Febbraio a cura di Fulcio Irace e Gabriele Neri vuole rispondere proprio a questa domanda, ragionando su cosa sia diventata oggi Milano nella sua trasformazione verso una città vetrina del terzo millennio.
Attraverso una vasta selezione di progetti inediti e mai realizzati nel secolo scorso, i curatori vogliono riportare alla luce la parte nascosta, un cuore urbano sommerso e inatteso. Suddivisa in tre macroaree, tre come le fasi fondamentali della storia urbanistica milanese, racconta una città ideale mai realizzata a causa dei giochi di potere privati, condizioni economiche e storiche o semplici imprevisti. Dall'ambizioso Piano Beruto di fine ottocento per la riqualificazione di Via Dante e Piazza Castello ai primi grattacieli di Piazza San Babila degli anni trenta del '900 con il Piano Regolatore di Cesare Albertini, fino alla grande ricostruzione degli anni '60 con l'immigrazione di massa e il Miracolo Economico.
Capita spesso di percorrere le vie della città facendo parogoni con altre mete visitate, confronto che spesso vede la città milanese inadeguata alle sfide della contemporaneità. Dai mezzi di trasporto pubblici agli spazi di aggregazione, l'urbanizzazione del secolo scorso non ha saputo tenere il passo con le richieste di una popolazione in espansione sempre più eterogenea.
Visitando la mostra ci si può rendere conto delle tante occasioni perdute. Sono tanti i progetti irrealizzati come le riqualificazioni di piazza Duomo, San Babila, Brera, Porta Vittoria. Alcune vere e proprie occasioni sprecate altre pericoli scampati che avrebbero deturpato ulteriormente e irremidiabilmente la città.