È stata inaugurata da pochissimi giorni una nuova mostra in quel di Milano. Nel capoluogo lombardo, durante le quattro stagioni è possibile ammirare le esposizioni più variegate. Non solo l'arte figurativa è protagonista negli spazi espositivi della città meneghina, ma anche la contemporaneità ed i fatti di cronaca recente. Lo scorso 7 febbraio ha aperto i battenti una mostra-omaggio dedicata a Charlie Hebdo. Presso le sale del Wow Spazio Fumetto sito in Viale Campania al n° 12, è possibile ammirare una serie di vignette, satiriche e non, che hanno come obiettivo quello di promuovere la libertà di espressione, nonché ricordare il tragico attentato in Francia, presso la redazione del celebre giornale satirico di Charlie Hebdo.

Qui, fra le dodici vittime, persero la vita anche i cinque vignettisti Georges Wolinski, Charb, Cabu, Tignous e Philippe Honoré.

Il Museo del Fumetto di Milano, dunque, in collaborazione con il Comune, ha pensato di omaggiare queste persone che hanno perso la vita mentre stavano facendo il proprio lavoro impugnando semplici matite e non armi da fuoco. In difesa della satira, dunque, è nata la mostra "Siamo tutti Charlie", nella quale si possono ammirare una serie di omaggi realizzati dalle mani esperti di centocinquanta fumettisti e vignettisti provenienti da tutta Italia, nonché oltre settanta artisti stranieri. L'esposizione a Milano è di scena da sabato scorso e vi rimarrà aperta fino a domenica 15 marzo.

L'apertura al pubblico è nei giorni da martedì a venerdì dalle 15:00 alle 19:00, mentre sabato e domenica la chiusura viene prolungata fino alle 20.00. Il Wow Spazio Fumetto resta chiuso, invece, tutti i lunedì.

Ricordiamo, che fra i grandi protagonisti che si sono voluti unire a questa mostra-omaggio dedicata a Charlie Hebdo, troviamo anche Silver, "papà" di Lupo Alberto, e Bruno Bozzetto; poi ancora Silvia Ziche, Adriano Carnevali e Leo Ortolani solo per menzionarne qualcuno.

All'interno degli spazi espositivi, inoltre, vi è anche una sezione dedicata alla storia di Charlie Hebdo ed ai suoi autori uccisi nell'attentato parigino. È da tenere ben presente che la mostra è aperta al pubblico gratuitamente, perciò non bisogna pagare alcunché per visitarla.