Da qualche giorno ha chiuso i cancelli Expo 2015 a Milano. L’appuntamento sarà tra due anni in Kazakistan con Expo 2017. In attesa della prossima edizione dell’Esposizione Universale ci si chiede che fine faranno i padiglioni che sono stati visitati in questi sei mesi da milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Qual è il loro destino? Ci sono spazi espositivi che resteranno a Milano? I giganteschi padiglioni che sono stati protagonisti per 184 giorni consecutivi nel capoluogo lombardo stanno venendo smantellati proprio in questi giorni ed ognuno di essi verrà ricollocato in un angolo del pianeta, certi saranno riciclati ed altri donati in beneficienza.

Ecco il destino dei padiglioni di Expo 2015

Mentre si apprende che il padiglione dell’Angola è stato premiato come il migliore, vi annunciamo che l’Albero della Vita rimarrà a Rho, così come Palazzo Italia e Padiglione Zero. Altri, in un modo o nell’altro, partiranno per destinazioni vicine e lontane, ma vediamo quale sarà il loro futuro. Alcune strutture saranno riutilizzate per scopi sociali in progetti internazionali. Il villaggio ‘Save the Children’ sarà trasferito in Libano, dove diventerà un campo profughi, mentre i container che fino al 31 ottobre scorso componevano il padiglione del Principato di Monaco serviranno per la realizzazione di un centro della Croce Rossa in Burkina Faso. Diventerà invece un centro giovanile in Ucraina quello di Don Bosco.

Gran parte del legno e del ferro sarà riciclato ed riutilizzato per altri scopi; tra questi spiccano le strutture lignee di Malesia e Colombia. Il padiglione della Coca-Cola, invece, rimarrà nella città di Milano e prossimamente diventerà un centro sportivo.

Curioso il destino di altre strutture, che saranno ricollocate nei rispettivi Paesi o altrove nel mondo.

Gli alberi del bosco del padiglione dell'Austria, uno dei più belli che c'erano, saranno portati in Alto Adige e le loro radici potranno riaffondare nuovamente nel terreno, mentre lo spettacolare alveare del Regno Unito farà rientro a casa a potrà essere ammirato ancora in quanto diventerà un’opera d’arte. Un futuro da serre in ognuno dei quattro cantoni svizzeri per i silos che abbiamo avuto modo di scoprire nel corso di questi mesi nel padiglione della Svizzera, mentre il giardino botanico del Bahrain avrà modo di essere ricollocato al suo posto; le sfere che componevano il padiglione dell’Azerbaijan saranno trasformate in un centro di tutela delle biodiversità del Paese a Baku, mentre farà ritorno a Masdar City l’oasi degli Emirati Arabi.

Alcune strutture non si sa che fine faranno, con alcuni pezzi che potrebbero essere messi all’asta, come la celebre rete sospesa del Brasile. Verranno smantellati completamente e non si avrà modo di riutilizzarli quelli di Cina, Thailandia, Qatar, Uruguay, Germania e Spagna. Dopo averli ammirati per sei mesi ci verrà un po’ di nostalgia, ma qualcuno di essi continuerà a ‘vivere’ altrove e questa è una buona cosa.