Prima le palme, che hanno destato interesse, curiosità e qualche polemica. Ora invece è arrivato il "tempo dei banani". Siamo di nuovo in piazza Duomo a Milano, dove stanno continuando i lavori volti a trasformare il simbolo di Milano in una sorta di giardino "esotico". Il progetto è stato finanziato da Starbucks e nella notte tra mercoledì e giovedì gli operai sono andati a sistemare l'ennesimo tassello, piantando gli alberi.

Milano e i banani: è polemica sui social

L'idea continua a dividere i cittadini che sono subito corsi sui social network per esprimere il proprio pensiero.

Una parte continua a sostenere questa idea di rinnovamento per la città di Milano, ma dall'altra parte viene pesantemente criticata la scelta esotica, che non ha nulla a che fare con l'architettura del luogo. Madonnina esotica o non esotica?

Negli ultimi giorni le palme erano già diventate il simbolo della protesta e sono state colpite con atti vandalici. Qualcuno infatti aveva dato fuoco a una pianta durante la notte, approfittando della fine dell'ultimo turno dei presidi fissi della polizia in piazza. Si teme ora che la questione possa ripetersi andando così a minare il progetto della nota catena di caffetterie Starbucks, che per altro si appresta proprio a sbarcare a Milano per aprire il suo primo bar.

Qualcuno parla di "carnevalata" e anche il leader di Lega Nord, Matteo Salvini, esprime su Twitter il suo pensiero:

Lo stesso Salvini aveva già commentato questa scelta in modo duro, utilizzando le palme per riportare in luce la questione degli immigrati.

"Mancano sabbia e cammelli, e i clandestini si sentiranno a casa", aveva twittato.

Il progetto 'piazza Duomo' green non si ferma

Ma oltre ai banani e alle palme arriveranno anche altri fiori: saranno man mano applicate piante con fioriture su nuance rosa, che andranno a ricoprire la base degli alberi. Per cercare di spegnere le polemiche e rispondere positivamente alle richieste della Soprintendenza ai beni architettonici, è stato deciso di ridurre il numero delle piante più imponenti, restando sul 40%.

Ma tale scelta sembra non bastare.

Anche il sindaco Beppe Sala non ha nascosto le sue perplessità, pur volendo aspettare la fine dei lavori prima di esprimersi. "Sono partito da una posizione non proprio entusiasta", ha spiegato, "Ma sono convinto che magari, fra 2 o 3 mesi, mi piacerà".