Il messaggio che lancia il ristorante prossimo all'apertura a Milano, forse per molti non condivisibile, è che oggi il commercio dipende da Instagram, da quello che piace al pubblico.

ll nuovo sushi bar, il "This is not a sushi bar", dei due fratelli Matteo e Tommaso Pittarello, che non sono milanesi, ma hanno origini padovane, aprirà ufficialmente il 15 ottobre, in via Lazzaro Papi 6.

Non un locale come altri

I due fratelli, adesso soci in affari, hanno voluto investire su questo ristorantino giapponese, che come dice il nome stesso, non è un "normale" locale dove si mangia sushi, perchè hanno voluto che l'immagine del ristorante ruotasse intorno agli "imprenditori digitali" di Instagram; infatti all'ingresso del locale c'è già un'insegna ad aspettare il cliente con su scritto: "si accettano followers" (anzichè si accettano carte di credito o tickets).

In questo ristorante i followers sono i gettoni: l'idea è che più followers si hanno, più piatti gratis si possono avere. Una mercificazione vera e propria, dove a pagare è il potere che hanno gli influencer di pubblicizzare i prodotti.

Ovviamente c'è uno schema "prezzi-followers" di tipo piramidale, molto intuitivo: dai 1000 followers ai 5000 si ha un piatto gratis, dai 5000 ai 10000 due, e così via.

E, logicamente, per "testare" la propria fiducia, e avere il via libera, gli interessati mostreranno alla cassa il post già pubblicato sul proprio profilo, dove sponsorizzeranno in tutto e per tutto il marchio, a partire dalla foto del posto, con l'hastag del nome del locale, e naturalmente il tag della pagina che ha il ristorante.

In pratica il nome "This is not a sushi bar" viene diffuso il più possibile, secondo la logica del social network in questione.

Il potere degli Influencer

E' un argomento di cui si parla già abbastanza, che è stato in grado di rivoluzionare tutto; basti pensare al fenomeno della blogger "Ferragni" , l'emblema assoluto di questo tipo di guadagno, come ai tanti altri "influenzatori"( letteralmente), dalle cui immagini dipendono moltissimi brand.

È chiaro che se una persona qualunque vuole andarci a mangiare, può farlo pagando normalmente, perchè pur essendo tecnologico, è comunque un ristorante per tutti.

I due proprietari hanno già dato la loro versione, spiegando di aver puntato su una maggiore "partecipazione" da parte dei clienti, e di aver voluto creare qualcosa di unico e innovativo.

Più che una novità, quella dei fratelli Pittarello è stata invece un'idea piuttosto pratica e speculativa: si adegua perfettamente al mercato di oggi, che senza il "web" non va da nessuna parte.