Mentre il caro benzina continua a salire, il consumo italiano dei prodotti petroliferi scende inesorabilmente. A ottobre 2012, infatti, sono calati del 7,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, perdendo così 475.000 tonnellate e attestandosi a quota 5,6 milioni in totale.

Segno di preoccupazione giunge dall’Unione petrolifera che, in una nota, ha definito “sempre più critica” la situazione del settore, sottolineando che i primi dieci mesi del 2012 hanno registrato un -9,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. Con circa 54 milioni di tonnellate richieste finora in tutta la penisola, oltre 5 milioni e 700 mila sono evaporati nella diminuzione complessiva della domanda di petrolio.

Indice generale del trend negativo viene dai prodotti per l’autotrazione: -8,2% per la benzina e -6,3% per il gasolio a ottobre di quest’anno, nel paragone con il 2011. Considerando che ci sono stati ben due giorni di consegna in più, il bilancio è comunque negativo, ma lo sarebbe stato ancora di più senza questo dato, poiché, a parità di forniture, la benzina avrebbe registrato il -16,3% e il gasolio -14,5%.

La picchiata dei consumi di ottobre è evidente, specie sapendo che la domanda di carburanti è in contrazione del 6,8% rispetto a ottobre di un anno fa. Così vale per tutto il 2012, dove, in generale, i consumi sono scesi del 10% con quasi 3 milioni di tonnellate in meno di petrolio rispetto ai primi dieci mesi del 2011.

La benzina è andata scesa del 10,5% mentre il gasolio del 9,7%, rispettivamente 832 mila e circa 2 milioni di tonnellate in meno.

Merito dei prezzi dei combustibili alle stelle, il risultato felice in questo scenario è la diminuzione delle emissioni nocive. Come evidenziato dal rapporto pubblicato dal Centro ricerche Continental autocarro, sui dati del ministero dello Sviluppo economico, risulta che l’Italia, nei dieci mesi finora trascorsi, ha prodotto circa 9 milioni di tonnellate di CO2 in meno sul 2011.

La flessione è del 9,8% per le emissioni legate ai consumi di benzina e gasolio nei trasporti su gomma. La domanda dei combustibili si dirige verso il basso, così come le emissioni inquinanti, tutto dovuto alla crisi, dove l’italiano medio tende ad usare meno l’automobile invece che affidarsi a soluzioni alternative di efficienza energetica.