Da giorni non si parla d'altro, ci riferiamo alla FIAT 500XL, un matrimonio tra la 500X e la Jeep Renegade, la vettura disegnata per affrontare a viso aperto al Qashqai della Nissan, l'imperatore del segmento SUV, sopratutto nel nostro Vecchio Continente. Non sarà una sfida affatto semplice, anche perché tutte le altre case automobilistiche mondiali si stanno attrezzando per scendere preparate sul campo di battaglia senza improvvisare nulla. Nel corso dell'ultimo Salone di Ginevra Sergio Marchionne ha ribadito quello che ormai è diventato un mantra per FCA: 'concentrarsi su ciò che sa fare meglio'.

Detto fatto. Non è un mistero che la data del prossimo 24 giugno sia tra le più importanti per il mercato automobilistico italiano e non solo, dal momento che verrà presentata la nuova Alfa Romeo Giulia, con cui Marchionne intende rilanciare il marchio del Biscione e portarlo a competere con le case tedesche nel comparto delle vetture premium sia in Europa che nel Nord America. Se il secondo trimestre 2015 si preannuncia pirotecnico per Alfa Romeo, il 2016 potrebbe conoscere l'arrivo del nuovo crossover Fiat, che si chiamerà 500XL, o almeno così dovrebbe chiamarsi in quanto la sicurezza – al momento – nessuno può averla, tanto più se si pensa che ancora oggi c'è incertezza sul nome della nuova berlina che Alfa Romeo presenterà tra due mesi esatti nel piccolo comune lombardo di Arese, dove l'azienda ha deciso di tornare dopo un'assenza di oltre 15 anni.

Perché si parla di Fiat 500XL? Il nuovo SUV dovrebbe – il condizionale in questi casi è d'obbligo – avere dimensioni nettamente più grandi rispetto all'attuale Fiat 500X, con quest'ultima che farebbe da 'base' per il crossover del 2016. È innegabile come la 500X stia riscuotendo già un notevole successo, tanto da spingere Marchionne e soci ad un ottimismo sempre più crescente.

Ricordiamo infine le recenti dichiarazioni dell'amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, che ha annunciato come il gruppo riuscirà a vendere già da quest'anno oltre 5 milioni di auto. E se lo dice chi è stato appena inserito nella lista dei 30 migliori amministratori delegati al mondo bisogna pure crederci.