Finalmente ci siamo! Sulle riviste di settore se ne parlava da anni e all’EICMA 2014 di Milano era stata mostrata. Mostrata si, ma tutta imbrattata di fango e statica. La regina del deserto è tornata. Da parecchi mesi sul web imperversava un video ufficioso in cui la Honda CRF1000L – al secolo AFRICA TWIN – andava in giro in una boscaglia sperduta. Le riprese erano state eseguite con una Go-Pro e di divertente avevano che ti permettevano di fantasticare un po’ su questo o quel dettaglio.

Questa volta, invece, è ufficiale. Qualche minuto di riprese, la maggior parte delle sono girate in fuoristrada. Le moto sono due Africa Twin, una a livrea rossa, l’altra bianca. I piloti sono anonimi, ma certamente non si tratta di novellini a giudicare da alcune manovre degne della Parigi-Dakar.

Linee generali

Viene anche mostrata ingessata, con dei porta pacchi sulle fiancate laterali, su alcuni tornanti di una non specificata località di montagna, a ricordare che volendo si può anche avere la testa sulle spalle e non andare necessariamente al limite ad ogni uscita. Poco importa, ciò che conta è il fuoristrada.

La linea è snella, ma allo stesso tempo massiccia. Francamente fa piacere vedere in lei qualcosa di una Moto da cross, dato che le maxi-enduro tanto di moda oggi (vedi Triumph Explorer o BMW R 1200 GS) risultano forse troppo ingombranti per potersi permettere proprio tutto. Il fatto che nel video venga sciorinato un salto di svariati metri – magari i comuni mortali non lo ripeteranno -  è importante proprio per rimarcare come con la nuova Africa Twin saranno possibili manovre che con la maggior parte delle rivali sarebbero si possibili, ma per lo meno azzardate. Il peso è contenuto se si pensa alla cilindrata – nella versione storica erano 750 cc – e va, a secco, dai 208 kg della versione di base ai 222 della versione ABS-DCT.

Quest’ultima sigla sta per Dual Clutch Transmission, ossia il cambio sequenziale a doppia frizione.

Non esclusivamente per il fuoristrada

Le colorazioni saranno quattro e il prezzo 12.400 euro. Rispetto alle rivali i cavalli motore non sono eccessivi, appena 95 con 98 Nm di coppia, ma, da quello che si vede nel video e sentire gli addetti ai lavori, sembrano più che sufficienti. Il telaio in acciaio non è stato pensato solo per l’utilizzo su tracciati sterrati, ma comfort e spiccata manovrabilità sia nei circuiti cittadini che nelle lunghe percorrenze rientrano nei dettami dei progettatori giapponesi. La batteria, riposizionata dietro i cilindri, ha contribuito alla centralizzazione dei pesi.

Il motore è un bicilindrico parallelo da 998 cc.

La testata è Unicam con due candele per ogni cilindro. Ventuno i pollici della ruota anteriore, 18 per la posteriore, con cerchi rispettivamente di 90/90 e 150/70, che permettono di montare anche ruote adatte all’utilizzo quotidiano su strada. I dischi flottanti di 310 mm vengono morsi dai 4 pistoncini delle pinze Nissin e la forcella regolabile è Showa. Tra gli altri elementi regolabili la sella con due altezze e il mono-ammortizzatore posteriore.

Vari i dispositivi che adeguano l’Africa Twin ai dettami attuali della concofrrenza. La progenitrice di questa moto non avrebbe mai potuto immaginare l’utilizzo

che impedisse il blocco delle ruote  il controllo di trazione Honda selectable Torque. Quest’ultimo impostabile su tre livelli come lo stesso cambio sequenziale. Cambio che ricorda le macchine da corsa, con leve al manubrio e tre modalità: manuale, drive e sport.