È cosa nota che i contrasti altro scopo non abbiano che mettere in risalto gli elementi coinvolti contrapposti. Così al preparatore giapponese di café racer -e non solo - An Bu, un’icona nel mondo dei customer non solo orientali, è bastata una scritta dissacrante per far risaltare il carattere di una delle sue migliori realizzazioni. Cosa riporterà di tanto scandaloso questa scritta? Semplicemente “Hello Kitty” ed il logo del personaggio dei bambini! Basta dare un occhiata veloce all’insieme e si capisce che An Bu è riuscito a stupire e provocare un mondo fatto di motori, muscoli, pneumatici smisurati e donne oggetto tutte curve e sensualità.

Si, d’accordo: Hello Kitty è nata in Giappone come An Bu. Ma veder campeggiare sul codino della sua Rocketcowl il simbolo del mondo dei giocattoli suona come uno schiaffo in faccia all’intero movimento café racer, bobber e street racer. In realtà sembra azzeccato voler essere trasgressivi in un mondo in cui della ribellione se n’è fatta una ragione di vita, ma, guai a provarci ad essere di cuore tenero.

Il capolavoro figlio di una mentalità aperta

Se è vero che per un giapponese riportare “Hello Kitty” sul codino della propria Moto è come per un italiano disegnare un piatto di spaghetti sul serbatoio, sarebbe tuttavia ingiusto ridurre il successo di questa moto al solo elemento provocatorio. La Yamaha XS650sp Roocketcowl è uno spettacolo per gli occhi di ogni biker.

Le sue linee portano la mente a fare voli pindarici nella memoria. Ricorda le forme della Yamaha TZ 700 che nel 1974 debuttò alla 200 miglia di Daytona e alla cui guida c’era un certo Giacomo Agostini. A voler essere scavare ancor più nei ricordi è la Yamaha TZ 250 di Kenny Roberts. Gli stessi colori indicano la paternità dell’ispirazione del giapponese.

Come spesso accade la verità sta nel mezzo, così compaiono elementi di ambedue le moto. Qualunque sia l’ispirazione madre, la Yamaha SX650sp di An-Bu di stile e carattere ne ha in abbondanza. Probabilmente il modello XS650 è quello che meglio fa esprimere il bike-maker An Bu. Sul sito dello stesso customer, alla voce “bike custom” appaiono più di venti modelli di moto ed ogni modello è stato reinterpretato parecchie volte.

La Yamaha XS650 ha ben 16 interpretazioni diverse.

Il rombo del motore è deciso e scuro, niente di troppo fragoroso e aperto, come si nota dal video. La soluzione per lo scarico è un classico due in uno e gli pneumatici sono degli AVON MK2 race che conferiscono alla moto un tono anni '70. Il faro anteriore è asimmetrico e spostato sulla destra, come spesso capita di vedere nelle preparazioni di An Bu. La mono sella in pelle riporta addirittura agli anni '50-60.

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