La Procura di Verona ha inviato la Guardia di Finanza negli uffici della Filiale italiana del Gruppo Volkswagen. L'ipotesi di reato è la frode in commercio, in relazione allo scandalo sulle emissioni truccate negli Stati Uniti, che ha assunto dimensioni planetarie. Negli States si indaga per pubblicità ingannevole ed a poco potranno servire le scuse ufficiali comunicate da Wolfsburg.
Risultano perquisizioni dei finanzieri anche nella sede della Lamborghini, a Sant'Agata Bolognese. L'Ansa fa sapere che alcuni alti dirigenti della Filiale Italiana del Gruppo sono già stati iscritti nel registro degli indagati.
Audizione dell'AD Massimo Nordio
Proprio ieri l'amministratore delegato di Volkswagen Group Italia, Massimo Nordio, aveva parlato davanti alla commissione di indagine del Senato. Nell'audizione, l'alto dirigente aveva garantito che nulla sarebbe cambiato nel piano di investimenti per l'Italia, nonostante il drastico ridimensionamento di molti investimenti sul prodotto, diventati improvvisamente 'non prioritari' a causa delle colossali sanzioni economiche previste a Wolfsburg.
Il Gruppo Volkswagen, in Italia, fornisce occupazione ad 11mila persone, comprese le concessionarie e compra forniture per 2,5 miliardi di euro, in 1500 nostre aziende. Nel 2014 vi ha immatricolato quasi 200mila veicoli.
Per quanto riguarda la situazione nel nostro Paese, Nordio ha spiegato che i veicoli complessivamente coinvolti nelle irregolari modifiche ai motori sono circa 1300, e che il Gruppo sta studiando una soluzione tecnica che prevederà sostituzioni hardware di parti dei motori stessi, appartenenti alla classe EA189 diesel ed aventi cilindrate 1600, 1800 e 2000. Si prevede che tutti i ripristini verranno completati entro il 2016. Il manager ha volutamente riferito solo dei veicoli non conformi alle emissioni CO2 e non a quelle di Nox (si era parlato di 648mila veicoli a rischio di blocco).
Il motivo è semplice: in Italia ed in altri Paesi la comunicazione commerciale è stata sempre riferita solo ai consumi ed alla CO2 prodotta, quindi non ci sono gli estremi per pubblicità ingannevole. Nonostante tutto, sembra che il numero delle vendite non sia diminuito a livelli degni di preoccupazione. Il dirigente ha tenuto a precisare che il lotto di veicoli da modificare è stato venduto in passato e che al momento, su tutta la rete italiana di vendita, non esiste un solo veicolo fornito della centralina incriminata.
La Germania verso il blocco di 2,4 milioni di veicoli
Negli USA la situazione è diversa, dato che si parlava di 'vetture meno inquinanti' rispetto alla locale produzione, in senso lato.
Qui i dati sulle emissioni di ossidi di azoto sono stati comunicati intenzionalmente falsati per cui, oltre alle agenzie che indagano, si è aggiunta la Commissione federale americana per il commercio, avente come bersaglio proprio la pubblicità ingannevole del Gruppo tedesco. In Germania, essendo scaduto il termine che l'Autorità federale dei trasporti Kba aveva fissato per il 7 ottobre scorso, stanno per essere inibiti alla circolazione 2,4 milioni di veicoli.