Arriva un altro importante riconoscimento per la berlina italiana Alfa Romeo Giulia. Sebbene ancora non sia uscita sul mercato, la nuova vettura del Biscione continua a raccogliere apprezzamenti e riconoscimenti. Stavolta la conferma del fatto che l'arrivo di questo veicolo è molto atteso, arriva dal Regno Unito. La rivista britannica 'What Car?' ha eletto la Giulia automobile più attesa di questo 2016, attribuendogli il cosiddetto 'What Car? Reader Award'. La scelta è stata effettuata da decine di migliaia di lettori del celebre magazine automobilistico inglese, che hanno scelto proprio la nuova berlina della casa di Arese come novità più importante di questo 2016.

Grande soddisfazione dei vertici di Fca

Alfa Romeo Giulia si è assicurata oltre il 30% delle preferenze complessive, staccando di molto la vettura in seconda posizione. Da segnalare che nella top ten delle auto più attese, ha trovato spazio anche la nuova FIAT 124 Spider. Questo doppio riconoscimento rappresenta indubbiamentemotivo di orgoglio per Fiat Chrysler Automobiles. I dirigenti della gloriosa casa automobilistica del Biscione nel Regno Unito hanno commentato con gioia il risultato conseguito dalla propria vettura. Del resto questo veicolo dimostra ancora una volta di avere tutto quello che è necessario per risultare un grande successo commerciale in Italia e nel mondo. Per i dirigenti di Fca, quando gli appassionati potranno provare in concessionaria la nuova berlina, le cose potrebbero migliorare ulteriormente.

Si tratta di un auspicio che presto potrebbe trovare conferma anche nella realtà. Manca ormai poco all'arrivo in concessionaria della nuova Alfa Romeo Giulia, che già da fine marzo, potrebbe arrivare sul mercato. Questo dunque avverrà subito dopo il Salone dell'auto di Ginevra e con qualche mese di ritardo rispetto a quanto inizialmente preventivato nei piani di sviluppo del Biscione; piani che sono stati redatti negli scorsi anni. Il motivo di questo ritardo, come più volte detto dallo stesso Sergio Marchionne, è da imputare all'incertezza generata dalla crisi del mercato cinese.