Finanziamenti, rottamazione, restrizione al traffico e multe salatissime. Le autorità del Regno Unito dichiarano guerra al diesel e si preparano a bandirlo dai propri confini. Sarà un processo graduale ma definitivo, come si legge dalla nota informativa diffusa dal Ministero dei Trasporti britannico. Il primo obiettivo è ridurre considerevolmente il numero di vetture alimentate a diesel, grazie alla promozione di finanziamenti e aiuti statali per oltre 2000 sterline a proprietario. Dal lato opposto, ovviamente, sono già in vigore provvedimenti amministrativi e un aumento della tassazione per i veicoli, appunto, considerati più inquinanti.

Tra le nuove disposizioni, i governi locali potranno inoltre creare isole pedonali, a discrezione.

Importante la situazione della capitale. Londra prevede finanziamenti a società e lavoratori autonomi per oltre 3500 sterline nel caso di passaggio da motori diesel a vetture Euro 6. Un 'premio di rottamazione' quasi doppio, rispetto a quanto stanziato a favore dei privati. L'obiettivo? Ridurre del 50% la presenza di vetture diesel all'interno del territorio metropolitano di Londra. Un traguardo verosimile, anche grazie a misure preventive che prevedono una tassa di 24 sterline per i diesel che vogliono circolare nella city. Mano dura da parte del sindaco laburista, Sadiq Khan, che ha deciso di seguire l'esempio di altre città, come per esempio Parigi.

Mai più diesel

Come mai un simile accanimento, nei confronti del diesel? Cinque anni fa, era il 2012, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) pubblicò una ricerca approfondita circa la tossicità dei fumi prodotti da tali motori. L'effetto cancerogeno del diesel può infatti provocare asma, favorire attacchi cardiaci e il diffondersi di allergie, specie nella popolazione più giovane.

La serietà del problema interessa da vicino la stessa Londra. Proprio dal 2012, la capitale inglese ha deciso di incrementare notevolmente il numero di medici ed infermieri impegnati nella cura e prevenzione di patologie che interessano le vie respiratorie e il cuore.

Insomma, il Regno Unito vuole disfarsi del diesel ed è disposto a pagare per farlo.

Un cambio radicale di approccio, rispetto al passato. Vale la pena ricordare che, nel 1998, il Governo Blair decise di abbassare l'imposta di circolazione proprio a questo tipo di motori. Una misura che premiava la minor quantità di anidride carbonica (CO2) emessa rispetto alla normale benzina green. Lo studio del 2012 ha decisamente spostato l'attenzione sul monossido di azoto (NO) e sulle patologie connesse a questo tipo di Inquinamento atmosferico.

La guerra al diesel è appena iniziata ma, grazie alle misure appena adottate e una buona campagna informativa, già si registra un sensibile calo del mercato diesel. Nel Regno Unito, le vendite hanno registrato una inflessione del 27%, da marzo 2016.

La stessa Theresa May ha promesso una stretta finale al problema a partire dall'imminente estate, subito dopo le elezioni regionali che si terranno nel mese di giugno.