Quando si cade, ci si fa male, ma il dolore è ancora più forte se a fare lo sgambetto sono ex compagni di avventura politica e di lotta civile. Stamane, 4 luglio, la cittadina flegrea si è svegliata con la notizia delle dimissioni di 9 consiglieri (5 appartenenti al gruppo di Bacoli Libera e 4 del centro-destra), con il conseguente scioglimento dell'organo consiliare e la caduta della giunta guidata dal giovane sindaco Della Ragione. Appena un anno dopo l'insediamento, il giovane Josie i suoi assessorisi vedono costretti ad abbandonare il ruolo che la maggioranza dei bacolesi aveva loro affidato per riportare la città verso più dignitose mete, dando uno schiaffo (morale) alla politica arretrata e quasi morta dei soliti partiti col proprio movimento civico Freebacoli.
L'alleanza che non ti aspetti
Ancor prima di questa sorprendente notizia, mesi addietro l'amministrazione ha dovuto fare i conti con una frattura nella propria maggioranza in seguito alla costituzione da parte di 5 consiglieri "dissidenti" di un gruppo consiliare indipendente, denominato appunto "Bacoli Libera". Questi, dopo aver pubblicamente esposto le ragioni della propria scelta, hanno continuato comunque a sostenere il sindaco, salvo poi infliggergli il colpo di grazia rassegnando le dimissioni insieme ai consiglieri del centro-destra. Ebbene sì, due forze che per anni si sono combattute, odiate, diffamate reciprocamente si sono poi strette la mano perfar fuori il (loro) "nemico".
La reazione popolare
Non è questa la sede per dire se ciò è stato giusto o sbagliato o per trovare il capro espiatorio. Quello che però è sicuramente venuto meno, e che non può essere accettato, è la mancanza del dovere di responsabilitàche i consiglieri dimissionari hanno dimostrato: la loro azione non è stata portata davanti al consiglio comunale, dove avviene il confronto tra amministrazione e cittadini, ma è passata attraverso un documento cartaceo protocollato.
Il punto saldo della democrazia è il principio della rappresentanza, che impone moralmente al politico di farsi portavoce del popolo, a cui comunque appartiene la sovranità. E ciò non è accaduto, i consiglieri non si sono assunti le proprie responsabilità di fronte a coloro che li hanno posti in quelle sedi, e questo rappresenta un'inaccettabile sconfitta della democrazia.
Il popolo si riunirà alle 18 per manifestare davanti al municipio il proprio dissenso politico, morale e civile, ma i fatti dicono comunque che Bacoli si appresta ad essere istituzionalmente rappresentata da un commissario prefettizioe a trovarsi la cittadinanza nel caos, ma ancora vicina al proprio (ex) sindaco.