Un bronzo che vale oro. Un'altra soddisfazione arrivata a coronamento di tanti sacrifici che si traducono, quotidianamente, in ore di duro allenamento. E' raggiante Martina Lucia Scisciola, reduce dalla recentissima qualificazione al terzo posto dell'European Cup, campionato europeo di judo che si è tenuto a Lignano Sabbiadoro.
Un successo che ha entusiasmato Pompei, città nella quale la ragazza vive con la sua famiglia. La giovane atleta (classe 1998) si racconta. "Pratico judo, arte marziale giapponese, da quando avevo quattro anni e mi alleno a livello agonistico dal 2009, presso la palestra Olimpic Center di Torre Del Greco. La mia attività sportiva copre gran parte della giornata: dalle 6:00 alle 7:00 ho la preparazione atlletica, dopodichè vado a scuola, frequento il liceo scientifico di Scafati Renato Caccioppoli. Seguono poi - spiega ancora Martina - altri due allenamenti, uno dalle 15:00 alle 17:00 e un altro dalle 19:00 alle 21:30".
Non c'è dubbio che siano giornate assai intense, soprattutto per una ragazza di soli diciannove anni. Ma passione e determinazione, si sa, ripagano di tutto.
Sempre sotto pressione
"Quasi ogni fine settimana gareggio e ciò mi ha permesso - spiega Martina - di viaggiare molto in Europa, finanche ad arrivare in Giappone. Faccio parte della Nazionale Juniores Under 21 e sono plurimedagliata in Campionati Italiani e vari Gran-Prix nella categoria -52kg. Lo scorso fine settimana ho conquistato la medaglia di bronzo all'European Cup di Lignano Sabbiadoro. Ho provato una gioia grande, indescrivibile".
Martina, rivive nel dettaglio alcuni momenti salienti della gara. "A Lignano ho disputato cinque incontri, dei quali quattro vinti. Con il combattimento finale, durato più di otto minuti, è arrivata la vittoria. Le mie avversarie erano tutte straniere, provenienti da Slovenia, Germania, Austria, Lussemburgo e Ungheria".
Come da tradizione, per ogni vittoria conquistata c'è sempre una dedica speciale, ed è così anche per la giovanissima atleta pompeiana.
"Questa medaglia, per me importantissima, la dedico alla mia famiglia ma in primis a mio zio, che mi ha aiutata a crescere sia dal punto di vista morale che fisico. Tuttavia - conclude la judoka - non considero questa vittoria come un traguardo raggiunto, ma piuttosto come l'inizio di un nuovo percorso che potrò affrontare al meglio soltanto con testa e cuore. A tutti i giovani voglio dire che lo sport, qualunque esso sia, è vita, e non importa quanti sacrifici richiede, perchè non saranno mai abbastanza se lo si ama davvero".