Con la propria autovettura, una Fiat modello Panda, avrebbero tentato di investire un gruppetto di dieci ragazzi in fila dinanzi alla discoteca 'Sea Garden' di via Generale Clark. Un folle gesto che - solamente grazie ad una fortuita casualità - non si è trasformato in una vera e propria tragedia. Sono finiti così in detenzione domiciliare due esponenti della 'Ottaviano bene', entrambi rampolli di famiglie molto conosciute nella piccola comunità vesuviana. Sono stati tratti in arresto questa mattina dagli uomini della squadra mobile di Salerno che hanno condotto le attività investigative coordinati dalla Procura della Repubblica presso il tribunale salernitano.

Gli arrestati

A finire in manette sono stati Alfredo Aliperti, 32 anni di età (un uomo difficile, come lo descrivono gli inquirenti, già destinatario - qualche mese fa - di un foglio di via emesso dalla Questura di Salerno che gli intimava di non mettere piede in città per 3 mesi) e Umberto Mancini, 45 anni, legati tra di loro da una relazione di parentela. Il primo è il figlio di un noto costruttore edile di Ottaviano, nonché fratello di un consigliere comunale di maggioranza del paese vesuviano. Il secondo appartiene ad una famiglia di imprenditori, molto conosciuti nella zona. Il pubblico ministero della procura di Salerno, il sostituto procuratore Katia Cardillo, ha indagato entrambi per il reato di tentato omicidio plurimo premeditato, aggravato e continuato.

Ad incastrare i due ragazzi sono stati il racconto di alcuni testimoni oculari dell'accaduto e la visione dei filmati del sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, presente all'esterno della discoteca salernitana.

La vicenda

La sera dello scorso 6 maggio, i due ragazzi si sono recati sul lungomare di Salerno, per andare a ballare nella discoteca 'Sea Garden', tra le più rinomate della Campania.

Poco dopo essere entrati nel locale, i due avrebbero avuto un diverbio con gli uomini della security in quanto, visibilmente ubriachi, avrebbero infastidito altri clienti del locale: i body guards, così, avrebbero provveduto ad allontanarli dalla struttura. Inizialmente, il 32enne e il 45enne avrebbero finto di andare via, ma poi, risaliti nella Fiat Panda, avrebbero meditato la vendetta, tentando di investire - a folle velocità - i ragazzi fermi all’ingresso del disco club, in attesa di entrare. Ad evitare il peggio - fortunatamente - la presenza di una transenna che si sarebbe incastrata sotto l'autoveicolo, riducendo in maniera notevole la velocità dello stesso.