La crisi ora fa davvero paura: gli italiani si preparano al peggio. Sono i numeri, più delle parole, a evidenziare la preoccupazione dei risparmiatori: quasi il 60% di chi fino a pochi mesi fa riponeva fiducia nella propria banca oggi teme per i risparmi sul conto.  La situazione sui mercati alimenta le paure dei risparmiatori: solo una persona su quattro dichiara di fidarsi del proprio istituto. “E il cambio di umore – avvertono gli operatori – potrebbe scatenare una corsa agli sportelli per mettere in salvo i propri soldi”.

Il pessimismo dilaga tra gli italiani, alimentato dall’aggravarsi della situazione economica e finanziaria del Paese: quasi il 60% dei consumatori confessa di non avere più alcuna fiducia nella propria banca.

Un bel problema visto che il sistema bancario nel suo complesso si fonda sul rapporto di fiducia tra famiglie (che principalmente depositano fondi), imprese (che cercano finanziamenti) e banche (che gestiscono e coordinano questo meccanismo). Il rischio bancarotta preoccupa molti clienti che sembrano pronti a prelevare i propri soldi dagli istituti di credito prima che la situazione peggiori ulteriormente. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da SuperMoney News, testata editoriale di SuperMoney, il portale leader in Italia per il confronto di prestiti, conti correnti e conti deposito.

L’analisi di SuperMoney è stata realizzata attraverso un’indagine on line inviata ad un campione di ventimila utenti, che tra il 7 e il 10 novembre hanno risposto alla domanda: “Ti fidi delle banche italiane?

Ti senti sicuro a lasciare in banca i tuoi soldi?”. Il numero di persone che ha dichiarato la propria fiducia nel sistema bancario equivale ad appena il 27,8%: di fatto, solo una persona su quattro; elevata, al contrario, la percentuale di chi ammette di non essersi mai fidato delle banche, pari al 36,8%. Il rapporto tra banche e clienti, in Italia, è sempre stato caratterizzato da una forte conflittualità: la percezione comune è che il sistema bancario, anziché dare sostegno a famiglie e imprese, cerchi di speculare proprio su quei servizi che per i risparmiatori sono di maggiore importanza (ne è un esempio la costante polemica sui costi eccessivi dei conti correnti).

Il dato più preoccupante rilevato da SuperMoney News riguarda però coloro che fino a qualche tempo fa si affidavano agli istituti di credito con tranquillità, mentre ora, alla luce dei recenti sviluppi dei mercati, hanno cambiato opinione. E’ infatti pari al 56% del campione la percentuale di chi ha perso fiducia nella propria banca e oggi dichiara di temere per i propri risparmi.

Cosa ha determinato questa inversione di rotta? In un momento di grande difficoltà per l’intero sistema economico, gli istituti di credito appaiono sempre più lontani dalla gente e attenti ai propri interessi: titoli tossici, speculazioni sui derivati, spread in aumento, sono tutti elementi che contribuiscono a raffreddare l’atteggiamento dei risparmiatori nei confronti delle banche.

Quali possono essere le conseguenze di questo clima di sfiducia? “Il sistema bancario rappresenta uno dei principali pilastri su cui si fonda la crescita economica delle famiglie e delle imprese di un Pease – ha commentato Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney -. Questa importante crisi di fiducia da parte dei risparmiatori rischia di dare il colpo di grazia al sistema finanziario italiano”.

Chi sono gli italiani che si sentono maggiormente in pericolo? “La bancarotta spaventa soprattutto i piccoli risparmiatori – spiega Manfredi – che non hanno una conoscenza approfondita dei meccanismi macro economici e si sentono del tutto impotenti di fronte all’incertezza dei mercati e della situazione complessiva”. La percezione del rischio da parte dei cittadini è molto elevata, tuttavia è bene ricordare che il sistema prevede degli specifici strumenti a tutela dei clienti delle banche, a cominciare dal FIDT, Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che in caso di default dell’istituto di credito garantisce ogni depositante fino a 100 mila euro.

Nonostante ciò, in questo contesto, il rischio di un “assalto agli sportelli” da parte dei risparmiatori nel tentativo di mettere i propri risparmi al riparo si fa più concreto.

Una tentazione cui sarebbe meglio non cedere: in un momento in cui le banche italiane hanno bisogno di ricapitalizzarsi e stanno facendo il massimo per allettare i consumatori con alti tassi di interesse sui conti deposito per raccogliere denaro, una fuga dagli sportelli sarebbe difficilmente recuperabile.