Oggi il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti è intervenuto in videoconferenza ad un convegno all'Università Roma Tre. Riguardo la definizione del suo come di un “governo dei banchieri” Monti ha dichiarato sarcasticamente chiamando tali critiche "una suggestiva caccia alle streghe" ed ha aggiunto: "Chi coltiva questa suggestiva opinione non prende in considerazione che il governo ha varato provvedimenti come quelli che evitano che si possa sedere nei Consigli di amministrazione di banche e assicurazioni concorrenti. Il che rendeva spesso opaco il sistema bancario".

Ha concluso il suo intervento dichiarando di non essere interessato a continuare a fare politica, al di fuori dell'esperienza attuale del cosiddetto governo tecnico, dicendo che "È più facile conquistare e mantenere prestigio a 360° se si è al di fuori della politica e io non ho mai aspirato al ruolo di tecnico di area". Il punto chiave del suo intervento è stato, però, il seguente: "Ho sempre percepito uno scarto tra l'etica delle intenzioni e delle responsabilità: in molti casi mi pare di aver constatato che alcuni dei danni maggiori arrecati nel Paese da politiche economiche che si sono succedute nei vari decenni siano derivati dalla speranza di fare bene anche dal punto di vista etico, civile e sociale ma con decisioni politiche che spesso non era no caratterizzate da pragmatismo".

Ha anche detto che tra le norme da riformare secondo l'etica della responsabilità ve ne sono alcune contenute nello Statuto dei Lavoratori. Non c'era di certo da aspettarsi solo plausi ad un parlare così chiaro ed infatti le critiche gli sono piombate addosso non appena le agenzie di stampa hanno battuto la notizia, prime fra tutte le critiche da parte della CGIL.