Solidarietà, empatia, azioni di ogni giorno, tutto incide nei cuori unascelta capace di ricostruire profondamente il Paese in conflitto e in grado dileggere i fatti con aperta speranza.

Dona più forza l'apertura di spazi di socialità liberata in cui le persone siriconoscono tra loro come esseri umani partecipanti in base alle idee prodottee applicabili a beneficio di tutti, e non per ruoli di poteri o interessi personali.

Nel fare "rete" diviene importante aderire con consapevolezza a scelte digruppi politici che sappiano meglio discernere le pubbliche istanze degliuomini.

Mettere se stessi, personalmente, a servizio degli altri per ricercareuna comunità civica operante per prendersi cura del Paese nella dimensione piùampia e totalizzante e far crescere relazioni efficaci d'ascolto e letturadella verità nella democraziapartecipa-attiva.

Il cittadino vuole contare di più, esige ascolto, coinvolgimento econsiderazione, ammette il tempo della veritàche lo aiuti a conoscere, pensare e valorizzi la dimensione del protagonismocollettivo, corpo unico elettorale, rafforzato dal senso di Patria, capace ditrasformare la società e ripensare l'interessecollettivo e l'associazionismo in più evolute forme inter-cooperanti.

Il collettivo risveglio, l'educazione alla formazione (anche politica) fondatasull'esperienza applicata, permettedi coordinare e armonizzare le iniziative proposte in forma corale dipartecipazione attiva come popolo pensante.

La coscienza collettiva,allenata e forgiata con strumenti di democrazia partecipata, saprà adottare unpercorso di cambiamento possibile, liberatorio. Consentirà al singolo dimaturare, come parte consapevole di un tutto aperto alla prossimità con glialtri cittadini, e di abitare uno spaziocivico fruibile, auto-educandosi e dialogando bene tra altri in reciprocoascolto sino ad aprirsi spontaneamenteall'unità dell'Italia.

A questo punto è importante definire i conflitti periniziare a essere mediatori di se stessi, in equilibrio tra azioni ecomportamenti che accadono, l'esperienza delle emozioni provate e le percezioniche accompagnano la vita pubblica in costante disagio sociale.

Azioni ed emozioni che accadono oggi, ciò racconta sfumature diconflitti un tempo nascosti per pudore o paura, sopiti e ricacciati dallacoscienza ma ora manifestati con rabbia impotente che non lascia scampo aldispiegarsi sereno della quotidianità.

Le emozionihanno valore e ciò che può solo aiutare risiede nella distinzione di ciòche si è divenuto da ciò che si vuole diventare da qui a cinque anni. Iconflitti vanno risolti, i debiti morali ed economici ripianati, veicolandostili e modi di azione pro-attiva e non troppo "morbida" e minimale. L'Italiaha in sé un forte potenzialetrasformativo insito nella sua creatività, identità cristiana, artistica,umana e solidale e di calore relazionale che coinvolge e colpisce il mondointero.

Dietro la ridefinizione della "democrazia", non più creduta come formaa sé che basta per governare un popolo, c'è l'azione responsabile, consapevole,collettiva, umana, armoniosa del singolo come attore-civico nell'insiemepresente della comunità politica capace di adottare una nuova forma mentale disviluppo socio-politico sostenibile.

Gli attori, obiettivi e le azionidefiniscono lo spazio e l'arena dell'agiresociale e politico che non ammette d'essere ignorato o usato, diviso otrascinato in rigide ideologie che ledono la soddisfazione di pensarsi come gliuni con altri attivi, in grado di creare speranza e voglia di fare benetrovando soluzioni durature che funzionano.

Lavorare assieme sugli atteggiamenti, comportamenti e lecontraddizioni che hanno portato il Paese alla crisi attuale vissuta, perritrovare ristoro dalla sofferenza auto-inflitta con il solo sceglieredelegando al "meno peggio". Si può esigere e creare il meglio che può spettarea ognuno solo volendo con tutti gli altri tornare a partecipare senza violenzaa fondare la democrazia partecipa-attiva come forma lecita e vincente delprotagonismo collettivo cooperante.

Nell'equilibrio si scorge un autenticoatteggiamento non violento (resistenza attiva) e per capirlo occorrericonoscere nell'ordine e disciplina collettiva come divenire "trasparenti"lasciando filtrare la luce della verità, quale che sia e da qualunque partevenga.