Nell'annodel Signore 2013 d.C. “chi è senzapeccato scagli la prima pietra”, uomini e donne vengono ancora oggimessi a morte tramite lapidazione, una delle forme più odiose ditortura, condannata dalla comunità internazionale e rigettatain tutto il mondo da chi persegue pace e giustizia.
Eppure,quando alcune donne che vivono sotto leggi islamiche hanno dato vita a campagne contro la lapidazione, molta gente ha paradossalmente messo indubbio la necessità di queste iniziative. Per quanto la lapidazionesia deplorabile, che cosa giustifica perdere tempo, risorse ed energia in una campagna globale per sradicarla? Perché non focalizzarequelle stesse energie per problemi che colpiscono di più la gente,quali la povertà, il militarismo, la fame nel mondo o la guerra?Perché dovremmo preoccuparci della lapidazione?
Lalapidazione è un problema di cui tutti dovremmo avere coscienza,perché rappresenta ciò che capita quando i diritti umani delledonne vengono sacrificati sull'altare dell'interpretazione,patriarcale e carica di significati politici, di “cultura”,“religione”, e “tradizione”. L'abolizione della lapidazione èpertanto importante per ogni comunità che si batta contro ladiscriminazione, la violenza e il controllo del corpo e dellasessualità della donna.
Lalapidazione è una pratica antica di pena capitale per tortura, più lenta dialtri modi di esecuzione, Applicata in alcuni casi di reato contro la societàgiudicati ideologicamente particolarmente gravi, quali il tradimento,l'idolatria, l'incesto o l'omosessualità, è tradizionalmente rimastacome forma legale di pena capitale nella Sharia, la leggecoranica.
Conosciutae citata nella Bibbia, la lapidazione era nota nell'Antica Grecia findai tempi della mitologia. Già prima della Cristianità, la leggegiudaica aveva sollevato forti dubbi sull'efficacia della penacapitale in generale e della lapidazione in particolare come forma dideterrente, e la sua applicazione era stata via via messada parte, fino a renderla di fatto illegale. Il filosofo MosèMaimonides aveva scritto: “E' meglio e preferibileprosciogliere mille persone colpevoli piuttosto che mettere a morteun singolo innocente”.
Nell'Islamil Corano proibisce ogni forma di rapporto sessuale al di fuori delvincolo matrimoniale, senza distinzione di genere, e la punizioneprevista per chi è trovato colpevole sono 100 colpi di frusta. Lalapidazione non è menzionata nel Corano come punizione per gli adulteri, lo è invece nella Sunna, il secondo testo sacro perl'Islam, per cui i giuristi islamici la consideranola pena tradizionale per l'adulterio.
Il problema è che il dirittodi famiglia islamico privilegia pesantemente l'uomo nei suoi rapporti con la donna: consenso, divorzio, poligamia – fino a 4 mogli, matrimonia tempo, custodia dei figli e diritti sessuali. Se un uomo non èsoddisfatto sessualmente ha molti modi legalmente riconosciuti persciogliere il matrimonio o soddisfare i suoi appetiti con altrerelazioni. Allo stesso tempo, una donna ha solo pochissime opzionilegali e può essere indotta ad avere una relazione extra-coniugaleanche perché queste leggi discriminatorie limitano i suoi dirittisessuali e la sua condizione di donna.
Nelmondo ci sono oggi 7 paesi che prevedono la lapidazione quale formalegale di pena capitale: Arabia Saudita, Pakistan, Sudan, Iran,Yemen, Emirati Arabi Uniti, Nigeria – nei soli stati interni in cui vieneapplicata la Sharia. Altri paesi, fra cui Afghanistan, Somalia, Iraq,Mali, Indonesia, la praticano più o meno correntemente.
Particolarmenteodiosa è stata la lapidazione ad ottobre 2008 di una ragazza di13 anni sepolta fino al collo in una buca nello stadio da calcio di Kismayoe lapidata a morte da una folla di 1.000 persone. Aisho, così sichiamava la ragazza, era stata arrestata dalla milizia di al-Shababdopo aver denunciato di essere stata violentata da 3 uomini. La corteislamica l'aveva riconosciuta colpevole di adulterio (!?) econdannata a morte. A nulla valsero i suoi pianti e le implorazionidi pietà prima di essere spinta a forza nella buca, ricoperta finoal collo e poi colpita a morte.