Le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica sono ormai alle porte e in questa direzione continuano gli incontri e le discussioni tra le varie forze politiche per trovare una convergenza su una personalità che possa ricoprire l'importante incarico.

Tuttavia la scelta del nome su cui puntare sembra ancora lontana soprattutto a causa delle indecisioni del Partito Democratico, che potrebbe anche essere disponibile ad appoggiare una candidatura tra quelle presentate dal Movimento 5 Stelle, per poter poi avere un appoggio in fase di formazione del nuovo governo.

I favoriti dell'ultima ora sembrano essere Amato e D'Alema ma nessuna ipotesi può essere al momento scartata. Fino a qualche giorno fa sembrava che Giuliano Amato potesse essere il prescelto dal momento che aveva ottenuto l'approvazione da parte del Partito delle Libertà, di Scelta Civica e di una parte del Pd, ma le incertezze di Pierluigi Bersani hanno bloccato la candidatura dell'ex Presidente del Consiglio che adesso rimane in stand by in attesa di ulteriori sviluppi.

Sono invece in ascesa le possibilità per Massimo D'Alema che, se venisse votato dal Pdl, sarebbe difficilmente rifiutabile dal Pd dopo essere stato segretario del Pds e presidente dei Ds. Non sono poi da escludere alcuni nomi di outsider che potrebbero essere identificati nei giudici Sergio Mattarella e Sabino Cassese o nel giurista Giuseppe Tesauro, figure che Bersani potrebbe lanciare se non fosse trovata l'unità di intenti dopo le prime votazioni.

In questa fase così delicata non bisogna poi trascurare il ruolo del Movimento a 5 Stelle le cui votazioni interne hanno prodotto Stefano Rodotà come secondo nome alternativo a quelli proposti dalle altre forze politiche. Il nome del giurista calabrese trova più credito dell'altra candidata dei grillini, Milena Gabanelli, che non incontra il favore di Pd, Pdl e Scelta Civica.

Resta a questo punto da verificare se Bersani sarà disposto ad andare incontro a Grillo per avere poi successivamente l'appoggio nella fase di formazione del nuovo governo.

Tra i nomi che invece sembrano essere usciti dalla cerchia dei favoriti ci sono quelli di Emma Bonino, che incontra le resistenze dei cattolici dei vari schieramenti politici, e di Franco Marini, le cui quotazioni sembrano essere in netta discesa.

Tutto risulta dunque ancora possibile e non è escluso che le prime votazioni non siano sufficienti a trovare il sostituto di Giorgio Napolitano, che a questo punto potrebbe anche essere invitato ad una proroga per prolungare il suo mandato ancora per un po' di tempo. Non resta dunque che attendere pochi giorni per vedere se anche nell'elezione del futuro Presidente della Repubblica assisteremo alle incertezze e alla fase di stallo che hanno caratterizzato fino a questo momento la creazione del nuovo governo.