Dopo la sospensione dell'Imu e i primidisegni legge partitocratici, presentati dal governo Letta in un mese e mezzodall'insediamento, è in programma il vaglio della proposta della Commissioneparlamentare sulla riforma della Giustizia,a firma di Francesco Nitta Palma,presidente della Commissione Giustizia del Senato.
Il tema che sta più acuore al leader Silvio Berlusconi e cheriscalda il dibattito politico del Pdl, sarà discusso attraverso la presentazione di un disegno legge già denominato "salva-Silvio" o "blocca-Ilda". Il testomolto articolato prevede provvedimenti disciplinariper i magistrati che "si rendano autori di esternazioni in grado dipregiudicare l'imparzialità o che assumanoqualsiasi tipo di comportamento che non li faccia apparire come tali", ma nonfinisce qui, poiché, il ddl prevede oltre alla sanzione disciplinari perdichiarazioni che: "Per il contesto sociale, politico o istituzionale in cuisono rese, rivelano l'assenza dell'indipendenza, della terzietà e dell'imparzialitàdel magistrato", anche la sospensione finoa sei mesi dei dibattimenti di cui sono titolari e il trasferimento d'ufficio dei loro procedimenti.
Ad ogni modo, come si evince dal quotidiano Il Sole 24 ore la proposta dilegge sullo stop ai processi per imagistrati "politicizzati", era unastrada che il centro destra aveva già cercato di percorrere con la legge Cirami del 2002 sul legittimo sospetto per la ricusazione di organi giudicantidalla dubbia imparzialità, bloccata dalle stesse toghe.
Immediate le polemiche riguardo l'iniziativa legislativa, dissensianche all'interno del Pdl. SandroBondi, ex coordinatore nazionale del partito considera il progetto di leggeinopportuno e potenzialmente dannoso per il presidente Berlusconi, e ha dichiaratoche "rischia di creare ulterioriproblemi al presidente Silvio Berlusconi, e non adatto ad un serio tentativo di riforma complessiva del sistemagiudiziario italiano".
L'iniziativa legislativa dunque, prevede una nuovaregolamentazione per la Magistratura, e una forma di tutela, in merito allatesi più volte dichiarata dall'avvocato-deputato Nicolò Ghedini e dallo stesso Berlusconi, riguardo la loro mancanza di fiducia nei confronti dellaterzietà e dell'imparzialità con cuil'ex presidente del consiglio viene inquisitoe giudicato.