Dopo il gran rifiuto della Rai, sembrava che Miss Italia non avrebbe trovato una collocazione televisiva, diventando una delle tante manifestazioni di bellezza.

Patrizia Mirigliani, però, non si è arresa. Ha stretto un accordo di 4 anni con Jesolo, sede che per i prossimi 4 anni ospiterà l'evento e firmato con La 7 per la diretta televisiva della serata finale dell'incoronazione della più bella d'Italia.

Dopo diversi ostacoli e non poche critiche piovute sull'evento dai vertici Rai e dalla presidentessa della Camera Boldrini, che considerano questo tipo di spettacolo sminuente per le donne, finalmente si è giunti ad un lieto fine, nonostante anche nell'azienda di Cairo ci fossero strenui oppositori ad ospitarla, su tutti Enrico Mentana, direttore del tg della rete.

La finale sarà trasmessa su La 7 domenica 27 ottobre alle ore 20.45 e presentata dall'attore Massimo Ghini con la partecipazione di Cesare Bocci e l'ex Miss targata 2003 Francesca Chillemi. Durante la serata scopriremo chi succederà alla siciliana Giusy Buscemi.

E' innegabile che le 5 serate fossero troppe e che la Rai avesse il diritto di risparmiare, visto che è un'azienda statale, ma il dubbio più che fondato è che il motivo reale della decisione di non ospitarla sulle proprie reti non sia stato solo di carattere economico, ma piuttosto una netta presa di opposizione verso un modo di considerare la donna.

Non è certamente un evento di questo tipo, che genera la mancanza di rispetto verso il gentil sesso, pensiero ormai dominante nella nostra società.

Purtroppo le cause di ciò sono radicate ben più in profondità e questo non né il luogo né il momento di affrontarlo.

L'incoronazione della Reginetta di bellezza non è solo un momento ludico, estetico fine a se stesso da liquidare con supponenza. E' bensì qualcosa che dovrebbe creare un elemento di coesione patriottica e di interesse, al pari del Festival di Sanremo e la Nazionale di calcio.

Non dimentichiamoci che la vincitrice rappresenterà il nostro paese anche in competizioni a livello Mondiale.

Sarebbe, perciò, il caso di mettere da parte il proprio disappunto e guardare la manifestazione per quello che è ovvero una festa che celebra una delle tante bellezze che offre il nostro bel Paese e che tutto il mondo ci invidia.