Che Matteo Renzi vincesse le elezioni primarie per la scelta del nuovo segretario del Pd era ampiamente annunciato e risaputo. A fare scalpore è stato il fatto, che, con il passare delle ore, il successo ha assunto i contorni di un vero e proprio plebiscito. Affluenza alle urne degli iscritti al partito nettamente superiore alle previsioni e consenso schiacciante.
Ancora nel corso della giornata di ieri, la totalità dei sondaggi dava per certa un'affluenza alle urne inferiore ai due milioni di persone e un successo del Sindaco di Firenze con un consenso vicino al 60%.
Invece pare proprio che un tifone destinato a sconvolgere il quadro politico italiano abbia spazzato via tutte le previsioni. La vittoria di Matteo Renzi va oltre ogni ottimistica previsione, è una vera e propria incoronazione a furor di popolo. A votare sono andati in tre milioni ed il consenso per il nuovo leader del PD nettamente superiore al previsto.
Che cosa significa questo?. Significa che la vecchia dirigenza politica è stata spazzata via in maniera definitiva dagli iscritti al partito democratico, che la vecchia nomenclatura è pervenuta al definitivo capolinea. Lo ha affermato senza mezzi termini lo stesso Sindaco di Firenze, che queste elezioni non hanno decretato la fine della sinistra, bensì la fine di questa classe dirigente della sinistra, la quale non ha capito o stoltamente non ha voluto capire, che la gente è stanca e non ne può più di questo sistema, pertanto vuole assolutamente cambiare le cose.
Un'altra affermazione di capitale importanza ha fatto Matteo Renzi a votazioni concluse e cioè che è finalmente arrivata l'ora del cambio generazionale. Quarantenni e trentenni, fino ad ora oscurati, per non dire praticamente assenti dalla scena politica che conta, hanno finalmente sfondato, abbattuto le barriere innalzate dalla generazione precedente alla loro, che per troppo tempo li ha frenati e soffocati. Vedremo se saranno davvero capaci di riversare un'ondata di aria pulita e salutare sulle stantie e corrotte istituzioni italiche.
