I negozi iniziano a tempestarsi di mimose e gli alunni si preparano a vedere per la prima volta il ringraziamento di una professoressa con un "Auguri!". L'8 Marzo infatti, come sappiamo tutti, ci sarà un'esplosione di auguri, apprezzamenti sul ruolo della donna nella società ed eventi ovunque.

Il punto è: abbiamo bisogno di una festa per ricordarci che le donne sono uguali in diritti rispetto agli uomini? Nella storia abbiamo sempre declassato a livello mondiale, non inteso come Italia ma come civiltà, la donna, sminuendo la sua utilità e la sua autorevolezza.

Ancora oggi, difatti, gli adolescenti rispettano poco le ragazze vedendole più come oggetti sessuali che altro. Un po' come facevano i grandi uomini tanto virili e autorevoli di una volta. Gli stessi che hanno causato la corrente fascista che troviamo oggi in determinate associazioni.

Ecco, la risposta secondo me è . Siamo troppo egoisti, noi italiani, per ricordarci qualcosa che non ci tocca. In quanto uomini, o in quanto donne che non pensano alla storia, non ci sentiamo in dovere di partecipare attivamente a un evento importante - che ci ricorda tutto il male che abbiamo inferto a una categoria sociale. Eppure, abbiamo comunque il dovere di ricordare. E questo giorno ce lo ricorda.

Per quanto sia ipocrita ed egoista, quindi, trovo sia giusto parteciparvi attivamente.

Ci sono eventi di ogni tipo, soprattutto nelle città più importanti, ed essere uniti per una causa fa sempre piacere. Quello che però dovrebbe contraddistinguere queste festività e queste manifestazioni non viene mai capito. La "perseveranza".

Non siamo andati avanti per dimenticarci del passato. E oggi troviamo ancora gente che dice che le donne valgono di meno in campo lavorativo, che devono stare ai fornelli, o solo soddisfare sessualmente gli uomini.

Si insultano le Parlamentari per il loro essere donna e altro. E allora, partecipiamo agli eventi, poi però non torniamo a casa a dire quanto è bella la nostra vicina e cosa vorremmo farci. Torniamo a casa e ricordiamo, festeggiamo e capiamo. Altrimenti, tutto questo non serve a nulla.



Non è un "giorno in onore della donna", è un giorno in cui tutti sono dediti a onorarla. Gli altri giorni, però, non autorizzano a non fare nulla.