La frase del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, in occasione dell'incontro con altri Capi di Stato è da smarrimento: "Andare a votare merita il nostro tempo ed il nostro sforzo. Con il nostro voto possiamo davvero influire sull'evoluzione delle politiche europee".

È un'opinione ampiamente diffusa, non sono sul web ma anche nella realtà immanente, quella di considerare la dimensione del voto altamente inutile. Per evitare fraintendimenti di sorta bisogna però parlare di punti di riferimento, per evitare derive caotiche:

  1. Per quelle persone inutile non è in sé il voto, ma l'atto di scegliere un candidato, perché nel momento in cui avviene una scelta, una determinata decisione, si genera l'illusione che quella scelta possa fare (o realmente faccia) la differenza.
  2. La percezione è che il potere reale venga amministrato, gestito da alte burocrazie di partito. Infatti un'espressione evidente di questa direzione è l'impermeabilità del sistema partiti al meccanismo delle liste bloccate ed a principi di oligarchia.
  3. L'impiego del voto per decidere sul futuro di un territorio è percepito da questa massa di persone come inefficace. Tra l'altro anche il sistema elettorale risulta carente in termini di partecipazione ed efficacia della volontà elettorale.
  4. Politica ed Istituzioni vengono percepite come elementi imparentati, e questo dimostra una carente istruzione per quanto riguarda i meccanismi, le terminologie, gli strumenti dell'organizzazione sociale chiamata Stato.

Si entra nella consapevolezza che per poter vivere, studiare o svolgere un'attività lavorativa, basterebbero dei trattati.

A questo punto è d'obbligo impostare la stranezza della vicenda continentale, che lascia smarriti di fronte ad un bivio esistenziale.



Le disuguaglianze economiche, i traguardi mancati, lo strozzinaggio degli istituti di credito, la rappresentazione dell'elettorato, la violenza delle parole, sono elementi che aumentano il divario tra popolazione e politica, creando un abisso di partecipazione, diritti e servizi.



Non resta che ricordare a queste persone che votare è "dovere civico" come esprime l'Art.48 della Costituzione.