Brutta faccenda quella degli embrioni scambiati il 4 dicembre 2013 all'ospedale Pertini di Roma. Nascono due gemelli, un maschio ed una femmina, il giudice respinge il ricorso dei genitori biologici ed i bambini restano alla madre che li ha partoriti. Il giudice Silvia Albano, della I sezione del Tribunale civile di Roma, ha stabilito che il caso non è   "suscettibile di ricorso alla Corte costituzionale" dato che "contrastante con gli interessi dei minori alla stabilità del loro status e con il loro diritto a vivere con quella che è la loro famiglia, secondo l'ordinamento vigente".

E nel nostro ordinamento i figli sono della donna che li partorisce. Ma un'enorme montagna si potrebbe contrapporre alla predetta sentenza. La donna ha portato alla luce due gemelli i cui embrioni geneticamente appartengono ad un'altra coppia, che esclude qualsiasi procedura di consenso. Anzi, al contrario, rivendica il diritto di "madre genetica" e non di "madre gestante".

Il fatale errore umano sembrerebbe avere portato la realtà ad una visione ideale; staccata dalla vita quotidiana e quasi oltre la vita morale dell'umanità. Come pure l'intelligenza e la libertà della persona sembrano soccombere all'incubo del destino. L'affermazione assegnata alla madre genetica "ma la gioia si mischia all'amarezza e alla delusione" significa che potrebbe persistere una emozione tragica pronta a saltare fuori pari ad una violenta eruzione vulcanica.

Il valore della nascita  assume l'equivalenza e l'incompatibilità della perdita di ciò che naturalmente le appartiene. Due valori di pari grado che non saranno possibili accettarli pacificamente. O, perlomeno, un contrasto fra due valori che vivono dentro l'animo della persona con una situazione ben determinata che a lungo andare potrebbe anche scatenare una tristezza  tragica tutta particolare, inconfondibile nella sua purezza e, perciò, in tutta la sua terribile potenza.

Ossia la tristezza di essere obbligati a constatare che tutti hanno ragione (pratica sanitaria eterologa da errore, su cui non c'è giurisprudenza, né legge da chiamare in causa, un buco nero del legislatore) e che, nondimeno, queste diverse ragioni non sono compatibili fra loro. E se una di queste trionfa, l'altra deve soccombere.

Poiché nel mondo non c'è spazio sufficiente per tutte le ragioni, per tutti i valori, per tutti i doveri, per tutte le virtù. Ma che cos'è la maternità? E se ha un valore a chi appartiene? Sono gradite le opinioni delle lettrici, innanzitutto! Mentre la vicenda dei gemelli, un giorno non tanto lontano, potrebbe ricavalcare la cronaca dal momento che i figli hanno la possibilità di chiedere il disconoscimento della paternità con la causale d'una pratica "eterologa da errore". Nel frattempo la ministra Lorenzin , d'accordo col Governo, se ne lava le mani e rimanda tutto al Parlamento per quanto riguarda il decreto sulla fecondazione eterologa che sembrava fosse stato sbloccato. Seppure pare sia possibile praticarla nella regione Toscana.