La liberazione delle due cooperanti Greta e Vanessa dai loro mesi di "cattività siriana" da qualche giorno è realtà. Anche le polemiche circa il riscatto che sarebbe stato corrisposto ai terroristi, per quanto non ancora passate in cavalleria, sono destinate a sgonfiarsi in breve tempo grazie alle dichiarazioni da mutande di ghisa del Ministro Gentiloni e dell'ovvio e sacrosanto velo di omertà che necessariamente deve coprire le vicende che vedono la partecipazione dei servizi segreti.

Tra tutte le cose dette, propriamente e impropriamente, e tutti gli stracci volati tra leghisti e ministri sull'opportunità di pagare un riscatto a dei terroristi, una cosa emerge più di tutte le altre: l'illazione, il dico e non dico, il tirare il sasso e nascondere la mano.

Protagonista di questo sport nazionale è il Senatore Maurizio Gasparri che con Twitter - strumento al quale sembra essere più avvezzo rispetto agli scranni di Palazzo Madama - lancia velenose supposizioni sui legami tra le ragazze rapite e i guerriglieri.

Il tweet

Il Senatore, considerando le vagonate di tweet che condivide quotidianamente, mostra con l'uccellino azzurro un vero e proprio rapporto di simbiosi. Il primo li pensa e li scrive, il secondo svolazza nel web portando il Gasparri pensiero al suo uditorio di follower. Fin qua niente di male. Il problema nasce nel momento in cui il twittatore compulsivo si fa portavoce di notizie false, senza fonti e, ciò che è peggio, deliberatamente lesive per l'immagine delle due ragazze.

Il tweet "#VanessaeGreta sess0 consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo! @forza_italia" è stato scritto dal Senatore dopo aver visto la notizia twittata dal profilo "Piovegovernoladro". Ora, pur non volendo far polemica sulle notizie diffuse da quest'ultimo profilo che fa della lotta all'immigrazione il proprio mantra, sembra decisamente approssimativo e inadeguato il comportamento del Vicepresidente del Senato - mica pizza e fichi verrebbe da dire - che, preso dalla foga di twittare qualcosa che possa rafforzare le proprie convinzioni circa l'abbandono del dialogo interreligioso, si dimentica di verificare le fonti e l'attendibilità della notizia.

Conseguenza di questa "sbadataggine" è lo sdegno sui social networks, che ha fatto pervenire al Senatore decine di richieste di chiarimento, tra cui anche quella del Corriere della Sera. Alle richieste di spiegazioni da parte di altri utenti del social, l'ex ministro delle Comunicazioni ha innocentemente risposto che "si trattava di una semplice domanda".

Abbozzo io qualche risposta Senatore. Primo: se riscatto c'è stato lo hanno pagato gli italiani, non lei che dagli italiani prende lo stipendio. Non si lamenti di una spesa che non ha sostenuto. Secondo: quella che lei reputa solo una domanda legittima, sarebbe tale solo fino al momento in cui non formula l'esclamazione successiva. Di fatto la fa diventare capziosa e denigratoria. Terzo: spero che per una volta riesca a mettersi nei panni degli italiani. Ma non di qualcuno a caso, bensì nei panni scomodi ma dignitosi dei genitori delle due ragazze. Cosa crede abbiano pensato dopo aver letto il suo tweet? Ah già. Con due figlie così voteranno certamente a sinistra. Chissenefrega.

Questo caso, come molti altri, mostra l'evidente utilizzo di notizie non verificate per scopi politici. Attenzione, le verità supposte vanno sempre maneggiate con cura: perché se verità non fossero, rischiano di rimanere solo le supposte. E quelle vanno in un'unica direzione.