Giunti nel 2015 anche volendo non ci si può isolare dal costante tempestio di informazioni che arriva dai vari aggeggi elettronici. Smartphone, tablet, computer, televisione e radio, tutti a dire la propria e, grazie alla pubblicità aggressiva dei vari social, a dirla in modo invadente, la propria. A proposito di questi social network, poi, è inquietante quel rango di Pagine che pur di prendere qualche "like" in più abbozzano dei titoli ad effetto tipo "MUORE MARIO ROSSI, SCOPRI COME..." e ti invitano ad entrare nel loro sito. Questa critica è mossa però verso l'informazione "ufficiale", e mira a far riflettere su una triste ed inevitabile conseguenza che segue l'ascolto di cronaca nera.
Ebbene s'idealizzi una persona - chiamiamola Gaia - che non ha mai sentito una brutta notizia alla radio; facciamo la morte di un ragazzo, a titolo esemplificativo "23enne muore nel sonno".Tristezza, ansia e angoscia attanagliano il cuore della povera Gaia, che mette da parte il pranzo e ha difficoltà a dormire quella notte. Notare che non è affatto esagerato reagire così: Gaia non ha mai sentito una brutta notizia, per lei è una nuova terribile esperienza.
Secondo giorno, seconda batosta: "Isis giustizia 30 persone". Gaia si rabbuia si, ma continua a mangiare, e quella notte si addormenta più facilmente. Corrono le settimane e si susseguono le tristi notizie, e giorno dopo giorno Gaia perde quella sensibilità che la contraddistingueva.
Gaia oggi ascolta la radio e la cronaca nera le scivola liscia come l'acqua. Gaia è diventata insensibile?
Beh, da tanto dolore il cervello dovrà pur difendersi, creare uno scudo... Si potrebbe dar la colpa agli editori dell'informazione, che poi da parte loro farciscono la notizia nera di paroloni e dettagli strappalacrime.
Secondo modesto parere la cronaca nera dovrebbe essere divulgata in maniera diversa, e non dovrebbe essere mischiata con le notizie "felici". Questo salto cronaca nera-notizia felice non convince. L'ascoltatore dovrebbe modulare i propri sentimenti a comando? ridere, piangere, piangere ancora e poi tornare a ridere?? C'è da riflettere..