Forse è uno scherzo. No, è realtà, purtroppo. Da poche ore, nel silenzio assoluto, il Governo ha sfornato la legge riformatoria della "Buona Scuola". Ma pochi hanno notato un emendamento, quello chiamato "d.l. Gender", al comma 8bis dell'articolo 2 di una legge già oggetto di un' ondata di ricorsi. E' l'effetto della campagna degli ultimi tre anni dell' Ufficio Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio, dipartimento Pari Opportunità, con un documento dal titolo "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", a firma Elsa Fornero.

Identità di genere. E' questo il punto dietro al quale si nasconde un Nuovo Mondo "evoluzionistico" da inserire con la dicitura "giochi del rispetto", per bambini dai 4 anni in su. In un'intervista sul Fatto Quotidiano del 24 giugno corso, la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli (PD), altra firmataria della "legge gender", nega del tutto l'esistenza del genderismo e dei giochi, che definisce mistificazioni e parla piuttosto di libertà o parità di genere, il non fossilizzarsi su giochi tipici di un genere solo, ma inter-cambiando. Per capirci bene, una donna dovrebbe guidare un aereo mentre un uomo potrebbe stirare e cucinare a casa.

Esempio banale di inversione di ruoli, basato sulla libera scelta di genere. Ma non è tutto qui. Questo è un passo silenzioso verso il genere neutro, mentre ufficialmente il tema principale è sempre quello dell'assunzione del precariato.

Ma siamo davvero sicuri che tutto questo non nasconda ben altro?

Travestimenti e toccamenti per bambini di appena 4 anni

Sono in tanti a pensare che sia tutto al contrario. Il giornalista Fausto Biloslavo ci aveva già avvertiti, in un articolo dell'11 marzo 2015 su Il Giornale.it , che a Trieste un papà aveva denunciato in Procura strani giochi all'asilo "I Cuccioli" di Trieste. Eppure si tratta delle nuove linee guida del MIUR che prevedono che maestre e bambini si travestano l'uno come l'altro e anche i maschi da femmine e viceversa e che siano spinti a toccarsi le parti intime per "conoscerle meglio".

Ufficialmente si parla di "modelli più egualitari e liberi da stereotipi di genere". Modelli simili sono già da anni seguiti dai norvegesi, che però sembrano essere in parte falliti dal momento che i due generi stanno seguendo perlopiù impostazioni classiche in ambito lavorativo e sociale. E anche l' On. Giorgia Meloni, alcuni giorni fa, dopo il Family Day, miccia di questo "trans-genderismo", ci tiene a precisare che tutto questo non può essere che un tentativo di imporre orientamenti sessuali basati su precise ideologie di genere a bambini di pochissimi anni di vita (vedi articolo di Biloslavo).

Il razzismo-terrorismo alla base della dottrina (trans)-gender

Il professor Renzo Puccetti per Informareperresistere.fr smentisce categoricamente il negazionismo della senatrice Fedeli.

In un articolo del 1° luglio ci spiega bene come le radici della "teoria gender" affondino nel Ku Kux Klan (KKK) fin dalla seconda metà del 1800, negli allora Stati Confederati d' America. Il movimento era di stampo terroristico e razzista, con gli stessi contenuti che riprenderà Hitler più tardi nella superiorità della razza "ariana". Fu il fondatore del KKK, William Joseph Simmons a convincere i poveri di allora, nel 1915, che ebrei e neri fossero la causa di tutti i mali. Il fatto storico più curioso è che la prima formazione del partito KKK apparteneva all'allora Partito Democratico, nel 1865. Altro fatto curioso è che il KKK fosse chiamato anche l'Invisibile Impero . Stessa sensazione che hanno molti analisti odierni dell' attuale Unione Europea, peraltro sull'orlo di un pericoloso baratro.

Se poi ci aggiungiamo il "condimento" del terrorismo anni 2000 del califfato Islamico, come dire, la storia si ripete come un secolo e mezzo fa. Riflettiamo anche su un dettaglio: il transgenderismo sarebbe una forma di disordine mentale. Controllate voi stessi.