Con più di un milione di membri, EDF (Environmental Defense Fund) è una delle organizzazioni ambientaliste più grandi nel mondo. Con sede a New York e uffici in tutti i paesi, EDF è guidata da 500 scienziati ed economisti con la missione di preservare i sistemi naturali da cui dipende la vita di tutti gli esseri. Carol Andress, direttrice delle attività legislative in tema di clima ed aria, ha di recente pubblicato su Care2Causes un breve articolo in cui riconosce il peso dell'intervento di Papa Francesco nel dibattito sul clima con la sua enciclica "Laudato si'".
Il post
Può essere una sorpresa per chi non ha familiarità con la fede o l'ambientalismo, ma la Chiesa Cattolica e gli attivisti difensori del clima sono alleati naturali: entrambi riconoscono che il cambiamento del clima si pone come la più grande minaccia per i poveri del mondo, e che abbiamo l'obbligo morale di combatterlo.
Da persona coinvolta in tutti e due i campi, non avrei potuto essere più felice quando Papa Francesco ha di recente ribadito questo concetto. La necessità di agire sul clima è stata difesa la settimana scorsa quando ha rilasciato la sua enciclica lungamente attesa - la forma più alta di comunicazione emessa dal Papato - inerente il ruolo di guida sul fronte del clima che i Cattolici devono assumere nel mondo.
Nel documento, Egli ha dichiarato con forza che il cambiamento del clima in atto è reale, che l'uomo ne è la causa e che abbiamo l'imperativo morale di fermarlo.
"Il cambiamento del clima è un problema globale con implicazioni gravi: ambientali, sociali, economiche, politiche e nella ridistribuzione dei beni," ha ribadito.
"Rappresenta une delle principali sfide che l'umanità si trova ad affrontare nei nostri giorni. Il suo impatto catastrofico sarà probabilmente percepito dai paesi in via di sviluppo anche nei decenni a venire."
La chiamata del Papa all'azione basata sulla responsabilità morale rivolta a tutto il genere umano ha avuto su di me una profonda eco.
Era stata l'opera della Chiesa nella giustizia sociale - aiutare i poveri e gli indifesi - che mi aveva attirato al Cattolicesimo, dopo essere stata educata in una fede differente. E proprio per questo ho scelto di allevare i miei tre figli nella Fede.
E così, quando Papa Francesco ha sottolineato l'imperativo morale che i cattolici hanno di proteggere i poveri dai molti pericoli associati con il cambiamento del clima, ho trovato che questa posizione era in linea con la più ampia visione della Chiesa in tema di giustizia sociale. Il cambiamento climatico comporta situazioni meteorologiche estreme - uragani violenti, siccità prolungate, inondazioni dirompenti, e tutto il resto. Porta con sé anche la diffusione di molte malattie.
Nei paesi più vulnerabili la crescita economica viene rallentata. E mentre tutti ne saremo colpiti, i più poveri saranno per forza quelli che ne soffriranno di più e che saranno i meno attrezzati per affrontare questi cambiamenti.
Il messaggio papale, che i cattolici di tutto il mondo hanno la responsabilità di agire per il clima, giunge in un momento critico. Dobbiamo rallentare, fermare e invertire adesso l'inquinamento da anidride carbonica se vogliamo evitare le più catastrofiche conseguenze del cambiamento climatico negli anni e decenni a venire.
Papa Francesco ha dichiarato apertamente la posizione del Vaticano - è ora di agire sul clima. Confido che con la Sua guida siamo più vicini che mai a quella azione effettiva di cui abbiamo bisogno.'