Uno degli articoli più celebri della storia dell’umanità e della storia francese è di sicuro il "J’Accuse" di Emile Zola pubblicato sul giornale socialista "L'Aurore". Nella fattispecie, si denunciavano le irregolarità processuali ai danni del soldato ebreo Alfred Dreyfus, reo di aver tradito l’esercito transalpino. Lungi dal voler toccare vette di tale importanza e drammaticità, del resto si parla di calcio, il nostro "J’Accuse" è indirizzato alla società di De Laurentiis.

Eh sì, perché tra i risvolti psicologici più gravi che si sono generati a causa delle scelte del patron, c'è di sicuro la disaffezione di tanti, troppi tifosi azzurri nei confronti del Napoli.

La campagna acquisti fin qui messa in atto, infatti, non fa altro che esacerbare ed acuire questa distanza, questo distacco che, fino a qualche anno fa, sembrava impossibile. Troppi annunci, troppe incongruenze, ma soprattutto pochi investimenti laddove, in realtà andava fatto di più. Il nostro "j’accuse" parte dalle tante voci di mercato andate in frantumi, come le speranze di molti supporters azzurri, stanchi dell’andazzo ormai sempre uguale, con il quale si intavolano determinate trattative.

Ma andiamo con ordine.

I trasferimenti azzurri

Reina e Allan a parte, il Napoli ha preso sul mercato, così come lo scorso anno, calciatori che nella lista del Ds erano al terzo, quarto posto come indice di gradimento. Per la difesa, reparto più carente della squadra azzurra, si era parlato di Romagnoli, di Maksimovic, o Rugani, finendo per prendere Chiriches che, per la verità, non può essere già bocciato, ma che non era fra le primissime scelte. Sugli esterni simile canovaccio, si puntavano Darmian, Vrsaljko, Zappacosta e si è preso Hysaj.

A centrocampo dopo i nomi di Dembélé, Lemina, Soriano, Donsah e altri, il Napoli ha preso Chalobah in prestito secco. Questa condotta tenuta, in contemporanea con grandi acquisti da parte delle altre squadre come il Milan, la Roma, l’Inter o la Juventus, ha contribuito a sfiancare i tifosi azzurri ormai convinti che, questa società, senza gli introiti della Champions, non potrà mai investire di più.

Nessuno tocchi Sarri

Il "J’Accuse" odierno non va confuso col risultato degli azzurri contro la Sampdoria. In verità, il Napoli, pur con gli errori di un ennesimo mercato deludente (Giuntoli ha poche ore per rimediare), nella serata del San Paolo per 50 minuti ha dominato in lungo ed in largo la Samp. Nella prima frazione di gioco, quando cioè la condizione azzurra ha retto, i partenopei hanno sciorinato quel calcio che ha portato Mister Sarri alla ribalta nello scorso campionato. Il tecnico toscano d'adozione è la figura meno responsabile dell’unico punto ottenuto nelle prime due di campionato. Il colpevole, semmai, della mancata esplosione del Napoli o del mancato salto definitivo di qualità è sempre lo stesso: il mancato acquisto di calciatori importanti nei ruoli chiave della squadra azzurra, nel caso specifico, un difensore di grande livello in grado di comandare in maniera autoritaria la retroguardia partenopea.