Le proteste e le assordanti barricate contro la riforma scolastica denominata 'Buona Scuola' di Renzi si trasformano in un nulla di fatto. Durante i Collegi dei Docenti di questi primi mesi di scuola gli insegnanti si sono interrogati sulle azioni da mettere in atto percontrastare la recenteLegge 107/2015ma alla fine, quando si presenta l'occasione, la maggior parte dei docenti non aderisce allo sciopero, solo perché quest'ultimo 'costa'. A detta di molti insegnanti e Rappresentanti Sindacali, molti docenti non aderiranno aifuturi scioperi, sia per paura di 'ritorsioni' che per paura di non poter pagare la prossima rata del loro mutuo.

Un atteggiamento di basso profilo professionale e ideologico,il quale pervade, inesorabilmente, il mondo della scuola.

La rata del mutuo ol'adesione allo sciopero?

Questo è l'incoerenteatteggiamento messo in attodalla maggior parte dei lavoratori della scuola. Gli stessi insegnanti hanno lungamente e aspramente criticatole scelte normative dell'attuale Governo; durante la scorsa estate hanno esortato il Primo Ministro Renzi a cambiare i provvedimenti normativi ideati e approntati con troppa fretta, indignandosi e gridando alloscandalo a fronte della scarsa considerazione ricevuta da parte dello stesso Premier verso loro stessi e la scuola intera. Alla fine, la riforma è stata approvata a colpi di maggioranza, senzala massima condivisione possibile da parte di tutte le forze politiche, di destra e di sinistra.

Inoltre, non sono state ascoltate le istanze che provenivano dagli stessi operatoriscolastici e si è proceduto attraverso una semplice 'conta' numerica dei voti nei due rami del Parlamento.

Oggi gli stessi insegnanti dovrebbero 'rispondere' a questo stesso Governo con la 'stessa moneta', facendo sentire, con il numero degli aderenti allo sciopero, il grido di dissenso verso la nuova riforma della scuola.

Invece, secondo quanto appreso in queste ore, da fonti di informazione vicine e interne alle Istituzioni Scolastiche, la percentuale degli insegnanti aderenti allo sciopero divenerdì 13 novembre 2015 sarà bassissima, dato che le sigle sindacali proponenti sono pocheepersino sconosciute (forse solo una scarnagiustificazione).

Alcuneverità sulle modalità dello sciopero

Le RSU lamentano anche le modalità di adesione o meno al suddetto sciopero: molti Dirigenti Scolastici, se non tutti, hanno laconsuetaabitudine di emanare, nei giorni immediatamente precedenti alla data dello sciopero, una 'circolare' di indizione dello stesso al fine di organizzare le 'assistenze' nelle classi dei docenti scioperanti. Questa, in breve, la vera motivazione dichiarata dagli stessi Presidi a proposito del documento anzidetto. In calce alla medesimacircolare viene riportato un elenco dei docenti in servizio con a lato uno spazio dedicato alla loro firma, non solo per la 'presa visione', ma per consentire di esprimere l'adesione o meno allosciopero, attraverso un SI o un NO.

Questa forma burocratica sembra essere fortemente in contrasto con l'attuale normativa contrattuale. Chi aderisce allo sciopero, infatti, non è obbligato a comunicare la propria adesione, proprio per mettere in difficoltà, nella sua organizzazione oraria e giornaliera, la scuola stessa. Purtroppo queste modalità sono lo specchio della reale ipocrisia che regna sovrana in tutte le P.A. italiane.