Il giorno 13 novembre 2015 è stato indetto dai sindacati di base e dall'Anief uno sciopero della scuola contro l'intero progetto della legge 107/2015 del governo Renzi: l'idea è quella di mettere in campo una piattaforma unitaria contro le imposizioni della riforma e mostrare come la 'Buona scuola' sia in realtà una scuola decisamente anti-democratica. L'appuntamento è a Roma alle ore 10.00 dinanzi il Ministero dell'Istruzione, il corteo poi dovrebbe raggiungere verso le 12.00 il Parlamento. A scioperare, secondo le intenzioni degli organizzatori, dovrebbero essere tutti i lavoratori della scuola: non solo i docenti, precari e non, ma anche gli educatori e il personale ATA.
Le richieste sono innumerevoli e vanno dalle critiche ad alcuni punti centrali della riforma alla questione del rinnovo del contratto e dell'obolo di 500 euro, passando per le contraddizioni del piano di assunzioni fino ad arrivare al concorso scuola 2015-2016 che penalizza i precari delle GI.
Le ragioni della protesta: tutto sullo sciopero scuola del 13 novembre 2015
La protesta e lo sciopero della scuola del 13 novembre 2015 verte su alcuni punti decisivi della riforma della scuola e la proposta più interessante è stata messa in campo dal PSP (Partigiani della Scuola) che hanno intenzione di depositare presso tutte le Prefetture d'Italia un documento all'interno del quale vengano espresse tutte le criticità della riforma della 'Buona scuola': in primo luogo, l'introduzione nella scuola pubblica di capitali privati che creeranno scuole di serie A e scuole di serie B; in secondo luogo, la questione della libertà d'insegnamento resa sempre più difficile dai poteri manageriali dei presidi; in terzo luogo, la questione dell'alternanza tra scuola e lavoro, che rischia di ledere il diritto all'apprendimento libero e critico degli allievi; infine, proprio il ruolo dei presidi che diverranno coloro che potranno gestire il futuro e il destino degli insegnanti.
Insomma, si tratta di una 'bocciatura' su tutta la linea di una riforma della scuola, che, oltre a essere considerata anti-democratica, mostra tutta la sua debolezza e le sue contraddizioni anche dal punto di vista tecnico-amministrativo.
Perché dovrebbero protestare tutti, precari e non: ultime news sciopero scuola 13 novembre 2015
I sindacati chiamano, dunque, tutto il personale, precario e non, a partecipare allo sciopero della scuola del 13 novembre 2015. L'idea sarebbe quella di bloccare per intero il funzionamento dell'istituzione scolastica e, in questo senso, si ritiene fondamentale che a partecipare siano anche i docenti precari e i neoassunti attraverso il piano straordinario del governo Renzi.
Importante, sarebbe che partecipassero anche coloro che sono rimasti esclusi dal piano di assunzioni, i docenti abilitati tramite TFA e PAS, e che facessero sentire la loro voce; la questione del concorso scuola 2015-2016 non può che essere una beffa e il destino di una classe docente preparata e con esperienza deve essere al centro delle proteste. La riuscita dello sciopero della scuola, secondo gli organizzatori, sarà tutta nei numeri: si attende una grande partecipazione, anche la chiamata non è arrivata dai grandi sindacati confederali, che sembrano aver perso un altro appuntamento importante. Per aggiornamenti sulle questioni di politica scolastica, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.