Sono state circa 350milale visite saltate, almeno quarantamila gliinterventi chirurgici rimandati, con una visione del 75%. Questi sono i numeri dello sciopero dei medici indetto oggiin tutta Italia, i camici bianchi hanno incrociato le braccia a 11 anni dall'ultima mobilitazione perché protestano contro i tagli alla sanità e denunciano carenza di organico con turni di lavoro massacranti. I disagi per i cittadini che si sono recati negli ospedali sono stati però contenuti grazie anche al fatto che le urgenze sono state garantite e chi sapeva di dover eseguire un esame ha prima chiamato per sicurezza, ma non tutti sono stati così fortunati, per qualcuno è stata una giornata da dimenticare.

Gli ospedali della vergogna

E' successo ancora, lo scandalo di quella foto scattata al San Giovanni Bosco di Napoli mesi fa, che sembrava superare ogni limite, un medico costretto a fare stendere un paziente sulla scrivania per fargli un elettrocardiogramma non è bastato. Sempre a Napoli, oggi, un altro paziente è stato visitato su un tavolo di legno, causa il sovraffollamento. E' l'ultima follia di una sanità ad un passo dal collasso, una sanità con ospedali in cui campeggiano cartelli con su scritto "si avvisano i ladri che i reparti sono video sorvegliati e non c'è nulla da rubare", a parte il fatto che i ladri hanno rubato anche le telecamere dall'ospedale Forlanini di Roma. Diventato dormitorio per sbandati come il policlinico di Bari che di notte si presenta pieno di bottiglie con urine, feci e topi che scorrazzano liberamente nelle sale operatorie della chirurgia ambulatoriale dell'ospedale di Massa Carrara chiuso lo scorso agosto per infestazione.

A settembre, avvistati topi anche nel reparto di ginecologia sempre dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, così come nel nido. In sardegna invece c'è un drive in per i prelievi del sangue, così si è trasformato il parcheggio del poliambulatorio di Sorso, provincia di Sassari, a causa delle file interminabili all'interno della struttura.

Scenda la sanità pubblica italiana, dove le strutture sono al collasso, come per l'ospedale San Camillo di Roma dove le barelle vengono usate come letti e chi ha subito un intervento in neurochirurgia resta in sala operatoria perché la rianimazione è strapiena. E pensare che nello stesso ospedale, pochi giorni fa, è stato impiantato per la prima volta in Italia il primo cuore artificiale. Picchi d'eccellenza a poca distanza da queste scene da 'terzo mondo'.