Quotidianamente si parla della scarsa competitività del calcioitalianoe delle poca affluenza di pubblico nei vari impianti.Fino al 1990/2000 il vero calcio era quello vissuto allo stadio, con i tifosi che riempivano quotidianamente gli impianti e ascoltavano la partita via radio, quando qualche impedimento non gli permetteva di assistere alle partite (ancora l'impatto delle tv non era forte).A distanza di 15/20 anni la situazione è completamente cambiata, con la quasi totalità degli stadi italiani che si presentano desolatamente vuoti, salvo la "partita evento" che porta al tutto esaurito.

Le cause di questa crisi

L'avvento delle pay-tvha fatto sì che la comodissima poltrona di casa (le speciali offerte di Sky e mediaset premium con le loro riprese da ogni angolazione) venisse preferita ai più scomodi seggiolini degli stadi; un aspetto strettamente collegato a questo è la fatiscenza di molti stadi italiani, che risalgono a circa 30-40 anni fa (l'impianto italiano più all'avanguardia è quello della juventus che contiene tutti gli aspetti di stadio costruito a misura di tifoso). Se questo può andar bene in Serie A e B (gli introiti delle pay-tv sono milionari per ciascuna squadra), stessa cosa non può dirsi per le cosiddette "serie minori" che vedono una delle poche fonti di incasso (quella del botteghino) venire meno e tutto ciò porta al fallimento di numerose squadre.

Le leggi introdotte negli ultimi anni

Una considerazione importante da non sottovalutare è il continuo aumentare delle restrizioni: biglietti nominativi, tessere del tifoso dai 14 anni in su; tornelli di accesso ai vari settori, pre-filtraggi, curve chiuse a metà; trasferte vietate nonostante la tessera del tifoso sia stata sottoscritta per permettere a qualunque tifoseria di recarsi in trasferta; partite a porte chiuse per ovviare a problemi di ordine pubblico, danneggiando chi ha pagato l'abbonamento in estate (giustissima la sicurezza e la prevenzione, ma ricordiamoci sempre che i tifosi sono essere umani e non bestie).

Gli scandali del calcioscommesse

A minare ulteriormente la credibilità di questo sport, vi sono stati i numerosi scandalidel calcioscommesse scoppiati negli ultimi anni. Anche quest'anno la Federbet ha segnalato più di una volta flussi anomali di giocate in determinate partite di lega pro, ma a differenza degli altri anni sembrerebbe esserci molta più attenzione da parte degli organi preposti (il presidente della FIGC Carlo Tavecchio sta lavorando assiduamente per dare più trasparenza al mondo del calcio).

Il calcio italiano può tornare nuovamente competitivo?

La situazione delcalcio italiano è complicata, ma non irrecuperabile. Principalmente andrebbero fatte le tanto sbandierate riformedi cui si parla da tempo (valorizzazioni dei settori giovanili, legge sugli stadi, riforme dei campionati, ecc.). Ci vorranno anni e anni per recuperare la competitività rispetto ad altri paesi, ma il calcio italiano ha tutte le qualità per tornare quello vincente e spettacolare di un tempo.