La morte di Gianroberto Casaleggio è stata accompagnata, come è consuetudine,oltre che dal sincero dolore dei militanti e dei parlamentari pentastellati,da una serie di esternazioni di cordoglio da parte di leader ed esponenti di altre forze politiche. Non può non suscitare sconcerto che i primi a solidarizzare con i 'grillini' per la scomparsa del cosiddetto 'guru' del M5S siano stati proprio coloro che hanno sempre tacciato il nuovo movimento di Beppe Grillo di essere una sorta di setta 'oscura' manovrata da forze occulte o servizi segreti deviati' o addirittura di rappresentare la costola italiana di 'Scientology'.

Non possono non apparire lacrime di coccodrillo quelle versate da Ettore Rosato, il capogruppo del Pd alla Camera, che nel suo messaggio di cordoglio ha definito Casaleggio 'un avversario politico sempre rispettato', ma che in passato accusò il M5S di avere strumentalizzato il nome di Milena Gabanelli in occasione dell'elezione del Capo dello Stato, per dare 'lustro' alla propria politica demagogica protesa a 'calpestare diritti e trasparenza'.

I commenti di Guerini e Fioroni

E non può di certo passare inosservato il commento di Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico, che definì Casaleggio 'il lato oscuro' del M5S, e artefice di una sorta di 'dittatura' sui parlamentari pentastellati, asserviti alle sue idee e resi privi di autonoma capacità decisionale.

Addirittura Beppe Fioroni, eminente esponente politico del PD, che oggi definisce Casaleggio 'timido, intelligente e arguto' ebbe modo in passato di commentare il video Gaia come un manifesto 'preoccupante'. Sono state tante le dure esternazioni di quanti si dicono oggi costernati, mirate a descrivere Casaleggio alla stregua di una soffocante morsa, mirata a reprimere ogni forma di democrazia all'interno del M5S.

'Cinico', 'amico dei massoni', 'personaggio oscuro e inquietante' fino a ieri, e adesso uomo mite, intelligente, un vero genio della politica. La fiera dell'ipocrisia della politica italiana non ha risparmiato neanche la morte di Gianroberto Casaleggio, la cui unica colpa è stata quella di anelare ad una politica al servizio del cittadino per salvare il paese dalla voracità della partitocrazia.