La vera essenza di tutte le religioni del mondo è una sola: la convivenza pacifica tra gli uomini, evitare di fare del male al prossimo e aiutare chi soffre. Nessuna religione invita a far del male e ad uccidere, certe frasi che molti fraintendono sono solo il frutto di errate interpretazioni letterali di testi sacri. Dopo gli ultimi fatti accaduti, si sono incontrati in chiesa per affermare ciò i rappresentanti del mondo islamico e cattolico: si vuole così mostrare che una soluzione c'è.
Numerose manifestazione pacifiche
L'uccisione del parroco a Saint Etienne du Rouvray è stato un fatto gravissimo, ma ormai la paura aleggia anche tra i musulmani integrati da anni in Occidente, ed è la paura della diffidenza nei loro confronti.
Il messaggio è chiaro: nel mondo occidentale non c'è un nemico del mondo islamico, ma un amico che porge la mano e che accoglie, perché conosce la difficoltà di alcune zone del mondo a vivere pacificamente.
Così la strada scelta dal Centro per il culto musulmano francese, dopo l'assassinio di padre Jacques Hamel, è stata quella di fare un appello per mandare i musulmani in chiesa, la domenica mattina, per solidarietà ai cattolici. E dopo la Francia anche la Coreis (Comunità Religiosa Islamica Italiana) ha emulato il gesto e i suoi delegati si sono recati in chiesa dal Nord al Sud del paese.
Sono state tante le manifestazioni e l'idea comune di tutti gli uomini che credono nella pace è stata portata avanti con una veglia nella parrocchia di Saint-Étienne e nella cattedrale di Rouen. Venerdì 29 luglio, a Tolosa, 200 fedeli di ambedue le religioni hanno sfilato nelle cittadine di La Rochelle e Périgueux, a Lione è stata realizzata una nuova manifestazione a Les Alternatives Catholiques e anche Bordeaux ha fatto lo stesso.
L'accoglienza per gli islamici
Anche in Italia le manifestazioni si susseguono: da anni il nostro paese accoglie comprendendone le difficoltà, stranieri di tutte le etnie e il mondo musulmano è integrato e rispettato in tutto il paese. La richiesta dello Stato italiano è solo il rispetto delle regole di convivenza civile e pacifica. I musulmani che vivono e lavorano in Italia sono ben integrati e il nostro paese, rispettoso di tutti, ha dato loro anche sedi per il culto che, nel rispetto delle regole dell'ordine pubblico, può essere osservato senza limiti.
La Francia è stata presa di mira e anche in Germania si sono verificati dei casi di violenza senza precedenti, eppure la Francia ha una presenza massiccia di stranieri musulmani che vivono nel suo territorio e ha un'integrazione senza eguali.
Perché si sono verificati certi fatti? La Germania, dal canto suo, non è da meno, dà lavoro e ospitalità al mondo islamico, quindi perché accanirsi contro un nemico che non c'è?
L'Italia ha messo a disposizione dei profughi provenienti dalle terre africane e arabe, senza pensarci un attimo, centri di accoglienza, cibo e vestiti. Si chiede, quindi, solo il rispetto per chi si rapporta (volontari, comuni cittadini e autorità locali) con questi uomini e queste donne disperate, e il rispetto delle regole di convivenza civile.