La pacatezza dell'esperto, dell'uomo navigato, dell'esperto che sa il fatto suo. Sembra essere questo il marchio di fabbrica di Gian Piero Ventura, neo commissario tecnico della nazionale, che ha condotto gli azzurri alla prima vittoria nelle qualificazioni mondiali.

Partiti col piede giusto

L'Italia è partita bene, battendo Israele a casa lorocon il risultato di 3-1. Una vittoria che spegne anche qualche polemica, a dir la verità ingenerosa, dopo la sconfitta in amichevole contro la più quotata Francia. Ventura ci ha messo già del suo, in questa Italia che ancora una volta, dopo la parentesi contiana, è chiamata a ripartire.

Non era facile, dopo il bell'Europeo disputato, ma soprattutto non era facile riuscire ad amalgamare una squadra che quasi mai ha una formazione standard. Ventura è riuscito subito a regalare una squadra pratica, che sa il fatto suo, che sa come far male agli avversari sfruttando al meglio le proprie caratteristiche. Partire con il piede giusto era essenziale in un girone che appare molto ostico, con la Spagna grande favorita. Le furie rosse hanno demolito il Lichtenstein con otto reti, e al Mondiale di Russia vanno direttamente le prime di ogni girone. Sarà dura, ma l'Italia non molla niente.

Mai disuniti

Neanche dopo l'espulsione di Chiellini, a dir la verità apparsa ingenerosa, l'Italia si è mai disunita. Ventura ha azzeccato tutti i cambi, non rinunciando al doppio terminale offensivo, e soprattutto non mettendo pressione alla squadra.

Dopo otto minuti dal rosso al difensore juventino ha inserito Ogbonna per Bonaventura, riformando la difesa a tre. Poi ha messo Immobile al posto di Eder, che per tutta la partita aveva corso tantissimo. Pochi minuti e gli azzurri, che pure avevano sofferto pochissimo anche in inferiorità numerica, hanno trovato il gol della sicurezza proprio con il neo attaccante della Lazio, abile a sfruttare l'assist di testa dell'immarcabile Pellè. Un gol di pregevole fattura a ripagare la fiducia del tecnico che già lo ebbe a Torino. Chi ben comincia...