La giornata della memoria, dovrebbe servire da monito a non ripeterne gesta e soprattutto cause che hanno generato quel che conosciamo, purtroppo chi detiene i mezzi d'informazione, per superficialità, ed assuefazione, ogni anno finisce per ripetere "la filastrocca imparata a memoria" soffermandosi esclusivamente sull'aspetto più atroce della "soluzione finale", inizia quindi ad intravvedersi da un po' di anni il "rischio nausea", che addirittura può avere effetti contrari all'obiettivo prefissato, tanto semplice e tanto elementare che è quello di non veder nel diverso un nemico.
L'informazione omologata preferisce ovviamente un consenso spiccio e facile, quindi insiste con le camere a gas, con i soliti palinsesti di programmazione, i soliti film, i soliti spot, le solite parole di ricorrenza e via così fino all'effetto boomerang, è molto più complesso ed impegnativo analizzare le vere cause che ne hanno determinato l'olocausto, bisognerebbe sfatare molti preconcetti, ma ci permetterebbe di riattualizzare la fase storica consegnandoci gli strumenti giusti per intercettare oggi, i rischi di una nuova deriva xenofoba.
L'ipocrisia è una recita, è un impegno a cui assolvere malvolentieri, ed infatti tutti si guardano bene dall'infilarsi nella palude, non comprendendone i benefici, ha molto più valore capire come si può rompere un bicchiere che non vedere all'infinito i cocci che si rompono, insegnare ed istruire significa lavorare su tutto ciò che può determinare un risultato, sarebbe molto più interessante accostare i discorsi, le parole, gli atteggiamenti e le individuazioni dei "nemici".
Peccato che continueranno a raccontarci un lieto fine americano in cui un carro armato entra in auschwitz (perchè così Benigni si conquistò un Oscar), ignorando completamente la realtà di un carro armato dell'Armata Rossa che sfondava i cancelli di Auschwitz di quel maledetto 27 gennaio del 1945; peccato che, molti ancora oggi, credono che si trattò di "cattivoni" che presero il potere con la forza, per poi sterminare milioni di Ebrei, niente di più falso, bensì un potere preso democraticamente con larghissimo consenso nelle elezioni del 1932 consegnando un'intera nazione nelle mani del Fuhrer, quindi vi fu una meticolosa pianificazione teorica di sterminio di tutti coloro che non erano di razza ariana, ma anche di tutti coloro che erano Ebrei, comunisti, anarchici, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, Rom, operai rastrellati negli scioperi del nord Italia, diversamente abili, gemelli.......e tanto altro.
Il rischio qual è? Quello di non trarne insegnamento, infatti gli stessi che commemorano la giornata della memoria, ignorando completamente l'attuale quadro politico, gli stessi che rispettano la giornata, sono gli stessi che non riescono ad impedire i raduni nazifascisti (vedi Milano), siamo ormai alla mera rappresentazione simbolica, che non riesce a scardinare i punti di forza su cui si regge l'odio razziale e cioè la continua fomentazione di ogni tipo di paure, che genera divisioni e la costruzione costante di un nemico dei propri fallimenti, a cui dare ogni tipo di colpa (terremotati, disoccupazione...) finendo per subire addirittura le politiche xenofobe dei vari Orbàn, Farage, Le Pen ....ma si sa che "chi non conosce la storia è costretto a risubirla".
Buona giornata della memoria, per chi l'ha persa e per chi preferisce riflettere delle cause e non solo delle conseguenze di uno sterminio pianificato.